Andrea Monticone “Nigeria”

Andrea Monticone. Nigeria. Buendia Books

Andrea Monticone
“Nigeria”
Buendia Books

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If we make it to your town We’re gonna burn the damn thing down”

Black Keys, Burn the damn thing down

Magic Ugbalo è tornato dalla morte ed è diventato un boss potentissimo. E ora vuole vendetta. Per fermarlo, il colonnello Gabriele Sodano della Dia deve andare in Nigeria, dove l’attende una trappola mortale.

Così comincia “Nigeria”:
L’uomo giovane batte nervosamente il piede a terra, fuma l’ennesima sigaretta. Il suo compagno, meno giovane, seduto sul cofano della Mercedes, lo invita a smetterla. «A lui non piace la gente nervosa.»
«Tu lo conosci?»
«Non l’ho mai incontrato. E ne sono lieto.»
«Io non capisco: cosa viene a fare qui?»
«A noi non serve sapere, né capire. Dobbiamo solo obbedire. Ci hanno detto di venire all’aeroporto e poi di portarlo dove vuole. Io guido e tu tieni pronta la tua arma. Questo è tutto, è chiaro?» «Yurid Allah…» mormora il giovane, fra sé, gettando a terra la sigaretta. L’altro uomo gli è addosso in una frazione di secondo, lo inchioda al cofano dell’auto e stringendogli il collo, gli punta contro una pistola. «Non farlo! Mai!»
«Perdonami, perdonami, non so come…»
«A lui non piacciono queste cose.»
L’uomo più giovane è un hausa, è musulmano, mentre quello meno giovane è yoruba, cristiano, e questo spiega perché sia ben più avanti nella gerarchia.

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Quasi trent’anni di giornalismo alle spalle, diversi romanzi noir e thriller pubblicati – chi lo conosce giura siano di più i tatuaggi -, crede in un’unica chiesa che va da Eric Clapton a Mikel Arteta, passando per Joe Strummer e Ian Wright. Orgoglioso papà a distanza di due bimbe in Africa


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