Alessandro Zaccuri “Il cristiano errante” Torino Spiritualità

Alessandro Zaccuri Allessandro Zaccuri "Torino Spiritualità"

Alessandro Zaccuri
“Il cristiano errante”
Effatà Editrice

editrice.effata.it

Torino Spiritualità
torinospiritualita.org
Sabato 29 settembre, ore 11.30
Sala Rettori del Santuario della Consolata, Torino
“Non cercavamo, ma avevamo trovato”
con Alessandro Zaccuri

«Il mio cuore non ha mai smesso di rimproverarmi. Avrei dovuto riconoscerlo prima, avrei dovuto trattenerlo franoi, anche se lui non me lo avrebbe permesso». All’interno di Scrittori di Scrittura, progetto che presenta le opere di autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità, lo scrittore e giornalista Alessandro Zaccuri racconta l’episodio dei discepoli di Emmaus attraverso una voce che varca il tempo e lo spazio. Con Gianluca Carrega, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Torino, e Stefano Gobbi, curatore del progetto Scrittori di Scrittura

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Gli Amici di Torino Spiritualità possono prenotare un posto in sala

così comincia “Il Cristiano Errante”
“Tutti hanno un nome, in questa storia: il Maestro, che alla fine si rivela e svanisce, e il mio
compagno, che si chiamava Cleopa. Di me soltanto non rimane che l’ombra. Io sono un’impronta sulla strada per Emmaus. Sono un’eco, non una voce: sono un battito di ciglia nello sguardo dell’Altissimo, sia benedetto in eterno il nome suo. Anche Dio ha un nome in questa storia e il suo nome è il primo di ogni storia. Ero già stato scelto, quando Luca mise per iscritto il suo racconto. Dopo l’ascensione – quando vedemmo il corpo del Maestro farsi piccolo in cielo e di nuovo svanire, come era accaduto a Emmaus – cominciammo ad attendere il suo ritorno, secondo
la promessa. Speravamo che fosse questione di giorni, credevamo che la vigilia sarebbe
durata pochi mesi. Il tempo passava, i discepoli invecchiavano e con loro le donne che ci avevano seguito. Erano figlie di Eva, quando avevano sentito la sua parola sul lago di Galilea; adesso erano compagne di Sara nell’aridità del corpo. Non appena si seppe delle prime morti, qualcuno
cominciò a dubitare: possibile che fra le profezie innumerevoli proprio questa, la più importante,
non giungesse a compimento? Fu allora che iniziammo a chiedere il miracolo.”


Alessandro Zaccuri

alessandrozaccuri.it

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