Conversazione di Livio Partiti con Adriano Fabris
ADRIANO FABRIS
"ETICA DELLA COMUNICAZIONE"
CAROCCI EDITORE
Il tema della comunicazione è quanto mai attuale al giorno d'oggi, quindi oggi più che mai l'agire comunicativo richiede di essere definito, regolato, orientato. Bisogna far emergere i criteri in base ai quali chi comunica compie le sue scelte. Ecco dunque gli scopi di questo libro: stabilire che cosa significa comunicare bene e motivare all'assunzione, in ambito comunicativo, di alcune scelte piuttosto che di altre. Il libro, in altre parole, cerca di dire come e perché comunicare, e soprattutto come e perché comunicare bene. Ancora: esso chiarisce cosa significa "comunicare bene" e qual è il senso in base al quale possiamo decidere di farlo.
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Nato nel 1958, laureato in Filosofia all'Università di Pisa sotto la guida di Vittorio Sainati nel 1981. Perfezionamento in Filosofia all'Università di Genova nel 1987. Borsa di Studio DAAD nel 1982. Soggiorni presso le Università di Mannheim, Freiburg, Heidelberg. Dal 1984 ricercatore universitario presso l'Università di Pisa. Dal 1990 docente di Filosofia delle religioni. Dal 1998 professore associato di Ermeneutica filosofica all'Università di Pisa. Dal 2001 Ordinario di Filosofia morale all' Università di Pisa. Direttore del Master in Comunicazione pubblica e politica online e del Centro di ricerche e di servizi sulla comunicazione del Dipartimento di Civiltà e Forme deel Sapere (CICo). Direttore della rivista "Teoria" (Pisa), membro della direzione delle riviste "Filosofia e Teologia" (Napoli) e "Arco di Giano" (Milano). Membro del comitato scientifico delle riviste: "Archivio di Filosofia" (Roma), "Hermeneutica" (Urbino), "Annuario filosofico" (Torino), "La Cultura" (Roma), "Anthropos" (Portogruaro), "Humanitas" (Brescia), "Phainomena" (Lubiana, Slovenia), "Ethics and Politics" (Trieste), "Dois Pontos" (Curitiba, Paranà, Brasile). Membro del comitato scientifico della Fondazione Sistema Toscana (Firenze), della Fondazione ReTe (Lugano), della Eranos Foundation (Ascona).
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare