Irene Borgna “Il pastore di stambecchi” con Louis Oreiller

Irene Borgna Irene Borgna "il pastore di stambecchi" con Louis Oreiller, Ponte alle Grazie

Irene Borgna
“Il pastore di stambecchi”
con Louis Oreiller
Storia di una vita fuori traccia
Ponte alle Grazie Edizioni

ponteallegrazie.it


Nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per Luigi Oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere.
Luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma “anche” italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes-Notre-Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull’altro riserva di caccia.

Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all’amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, “scava” tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini.
Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.

Louis Oreiller (Rhêmes-Notre-Dame, 1934) tende a non allontanarsi mai dalla sua valle, che conosce pietra per pietra, crepaccio per crepaccio, albero per albero. Ha fatto, fin dall’infanzia, tutti mestieri possibili in alta montagna: contrabbandiere, manovale, boscaiolo, bracconiere, pastore. Da guardiaparco e guardiacaccia ha osservato e conosciuto gli animali delle sue montagne imparando a interpretare i segni segreti della natura e viverla come un ospite rispettoso. Una vita trascorsa in solitudine tra cime e ghiacciai.

Irene Borgna, un dottorato di ricerca in antropologia alpina con Marco Aime, ha fatto della montagna la sua passione e il suo mestiere. Nata a Savona nel 1984, si è trasferita in val Gesso, dove si occupa di divulgazione ambientale e fa la guida naturalistica, portando a spasso gli escursionisti fra cime e rifugi. Ha raccolto la testimonianza di Louis Oreiller, rispettando le sue straordinarie doti di narratore e il suo parlato antico.

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