Hamsananda Giri
Monaca Induista
Monastero Induista, Altare (Savona)
“Fra ottobre e novembre, nel mese lunare di Karttika, e precisamente nel quattordicesimo giorno di luna calante, cade un’altra festa molto popolare, specialmente apprezzata anche dai non hindu per l’atmosfera molto suggestiva che riesce a creare; il suo nome, dipavali o divali, che significa “fila di lucerne”, allude alla luce come simbolo del bene e della sua vittoria sulle forze del male simboleggiate dalle tenebre.
Nella notte priva di luna si accendono in onore di Laksmi (sostituita, nel Bengala, da Kali) migliaia di lucerne, che si dispongono in lunghe file (avali) sulle terrazze, sui davanzali e davanti alle soglie delle case, oppure si affidano alla corrente dei fiumi; anche in questo caso la tradizione popolare ha sovrapposto al culto della dea il ricordo di un evento della storia di Rama: il suo ritorno alla propria capitale Ayodhya dopo l’esilio. ”
(Piano, Sanatana Dharma p.262-267)
“La festa di Divali, festa delle luci, rappresenta la divina unione di Laksmi con il Dio Visnu. In questo periodo ogni luce, ogni lumino, ogni lampada viene accesa in onore della venuta di Laksmi sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni casa, ogni villaggio, ogni capanna sparsa nella foresta accoglienti e pronti per la visita della Madre Divina portatrice di abbondanza e prosperità. Nel sud India, in questi giorni, di mattina molto presto, alle quattro, dopo il brahmamuhurta, gli indù si lavano, si cospargono il corpo di olio e indossano, così puliti e profumati, vestiti nuovi. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione. E’ diffusa anche l’usanza di scambiarsi abiti, sari e doti, dai vivaci colori; anche i datori di lavoro, in questi giorni, regalano vestiti ai propri dipendenti. Ognuno dimentica gli antichi rancori, tutti sono gentili e festosi e si abbracciano gioiosamente in segno di amicizia.
La vibrazione molto intensa che aleggia negli animi delle persone si sente nell’aria ed è così potente da cambiare, anche solo per qualche giorno, il cuore delle persone e avvicinarlo all’amore divino.
In questi giorni, soprattutto nel nord, i commercianti approfittano per iniziare nuovi libri contabili e pregano Laksmi per il successo e la prosperità della loro attività.
Le migliori illuminazioni si possono ammirare a Bombay, nel famoso tempio d’oro di Amristar, dove migliaia di lucine vengono accese sugli scalini della grande vasca del tempio. Tutti i maestosi templi del sud India, come Tanjore, Tiruvannamalai, Maturai, sono scintillanti di lampade di tutti i tipi.
Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai uguagliare la luce della Conoscenza. Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima”.
fonte: www.hinduism.it
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Il tempio di Shri Lalita Mahatripurasundari ad Altare (SV)
Il Tempio di Shri Lalita Mahatripurasundari, situato nell’entroterra savonese, sorge all’interno del Monastero (Matha) Svami Gitananda Ashram di Altare (SV), assieme ad altri luoghi per il culto.
Il tempio è dedicato alla Divina Madre Shri Lalita Mahatripura Sundari, e realizzato secondo i princìpi dettati dal Vastu Shastra. Esso è di particolare importanza per la sua struttura (tipica del sud India) e per la sua ricca rappresentazione iconografica e yantrica. Oltre alle divinità principali, la Devi Shri Lalita Mahatripurasundari e molte altre divinità femminili protettrici, al suo interno si trovano: un Linga, simbolo di Shiva, del peso di 1080 chilogrammi, alcune raffigurazioni di Ganesha, dei Nove Pianeti, i Navagraha (con funzione di protezione), di Rishi e di Avatara rivelatori della Shri Vidya. Questo tempio è un importante punto di riferimento per i fedeli italiani e provenienti dall’India, Shri Lanka, Maurizius, ecc., che accorrono numerosi per la puja e in particolar modo in occasione delle festività. Ogni giorno, in particolar modo il venerdì e la domenica mattina, è possibile partecipare alla shakti puja (rituale induista secondo la tradizione shakta) durante la quale si cantano sukta stotram, bhajan e kirtan.
All’attività del tempio, dove si svolgono i riti, il devoto può partecipare in vari modi: portando offerte in particolari occasioni o momenti importanti della vita da sacralizzare; esprimendo la sua devozione, bhakti, attraverso canti devozionali, meditando, svolgendo la propria pratica o lo studio delle Scritture. “Io medito nel loto del mio cuore sulla Divina Madre la cui forma ha lo splendore del sole nascente, le cui mani sono tenute nel gesto di dare protezione e prosperità, la cui forma è l’incarnazione della pace e il cui volto sorridente è come un loto sbocciato.” (Stotranjali)
fonte: www.ashramgita.com
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