Grazia Frisina
“Innesti”
Nomos Editore
Vivo riflessa nell’aria
vicina all’illusione
Nella ressa della pioggia
vibro – come libellula – odorando
adorando siepi scarmigliate e orme
Fuori da ogni esatta oscillazione
lievelieve
m’inzacchero in due centimetri d’infinito
“Quando dissi alla fragilità di andarsene, di prendersi il suo meschino fardello di debolezze e sconfitte e di abbandonare la mia casa, scoprii di quanto fosse nuda indifesa e nondimeno necessaria.
Per anni e anni era vissuta nell’ombra timida della mia infanzia. Credendo che potesse minare l’avanzata dei miei alfieri sulla piazza del mondo, la ignoravo lasciandola là, in un cupo sottoscala di cianfrusaglie, avvitata nelle spire della sua inadeguatezza, senza accorgermi che il suo non era un gemito incolore ma era piuttosto uno sbuffo debole eppure vitale, bisognoso di epifania, dal quale risorgeva ogni volta più forte e impaziente l’inno d’amore per la vita…”
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Grazia Frisina, siciliana di origine, ha trascorso gran parte della sua vita a Torino. Attualmente vive in Toscana. Per lunghi anni ha insegnato Lettere nella scuola secondaria. Ha promosso e organizzato la I e la II edizione della manifestazione “Di musica e poesia” nel comune di Malcesine. Presso la biblioteca San Giorgio di Pistoia ha presentato il dialogo poetico “Ricordi come raccoglievamo i narcisi” sulla storia d’amore fra Sylvia Plath e Ted Hughes. Ha pubblicato tre raccolte poetiche: Dell’imperfetto sentire (2006), Foglie per maestrale (2009), Questa mia bellezza senza legge (2012), il romanzo A passi incerti (finalista “Premio Firenze” 2009) e il dramma poetico sulla Shoah, Cenere e cielo (2015).
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