Giovanna Esposito, Lydia Capasso
“Santa Pietanza”
Illustrazioni di Gianluca Biscalchin
Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste
Guido Tommasi Editore
guidotommasi.it
Dopo il successo de Gli Aristopiatti, che ci ha permesso di curiosare nelle cucine di corti e palazzi italiani, Lydia Capasso e Giovanna Esposito tornano con un nuovo volume della collana “Parole in Pentola”, uno spazio prezioso in cui cucina e narrazione si intrecciano e diventano l’una nutrimento dell’altra.
Il filo rosso di Santa Pietanza è la santità: provate a pensare a quanti piatti italiani sono legati al culto dei santi… non riuscirete a contarli sulle dita delle mani! Ovunque sia praticata una religione che riconosce i santi, infatti, le usanze che testimoniano la devozione dei fedeli sono moltissime, anche in cucina. Le “sante pietanze”, il cui nome porta un esplicito riferimento al santo o che non possono mancare in tavola nel giorno a lui dedicato, nascono talvolta da un episodio storico, ma ancor più spesso sono legate a vicende mitiche ed eventi favolosi, che si perdono in tempi remoti e sono difficilmente riconducibili a una sola versione.
Quale destino burlone ha fatto sì che Sant’Antonio, asceta ed eremita, sia oggi chiamato “del purcel” e considerato patrono di salumieri e macellai? Perché il 13 gennaio a Parma si mangiano le scarpette di Sant’Ilario? Avete mai assaggiato le dita degli apostoli?
Con tono volutamente leggero e ironico, ma mai irrispettoso o irreverente, le autrici di Santa Pietanza raccontano il piacere della tavola e della convivialità mescolando elementi sacri e profani, “visto che le due cose, anche in cucina, sembrano continuamente sovrapporsi e intrecciarsi”.
Lydia Capasso è nata a Napoli e vive a Milano ed è innamorata follemente di entrambe. E’ una restauratrice che adora mangiare, cucinare e scrivere di cibo. Oggi scrive su Gastronomia Mediterranea, sulla Gazzetta dello Sport e collabora alla guida di Identità Golose. Giovanna Esposito, napoletana, laureata in filosofia, ha insegnato Italiano e Storia nelle scuole superiori. Ha ereditato la passione per la cucina dalle donne della sua famiglia, sua nonna e sua madre, poi la curiosità per le origini dei piatti e l’evolversi della gastronomia l’hanno indotta a coniugare le ricette con la letteratura e la storia. Nel suo blog Lost in the kitchen racconta la sua pratica culinaria. Con Guido Tommasi editore hanno pubblicato il libro di cucina Gli Aristopiatti, settantadue ricette per riscoprire i piatti, anzi gli aristopiatti, della nostra tradizione.
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