Gabriella Caramore – Festival della Mente

Gabriella Caramore Gabriella Caramore, Festival della Mente

Gabriella Caramore
I confini dell’anima e quelli del mondo
Festival della Mente, Sarzana
Domenica 4 Settembre

Nuovi confini si stanno disegnando nelle geografie globali: popoli in fuga si espandono dal sud del mondo verso il nord; contemporaneamente il modello dell’Occidente si diffonde in modo ambiguo in ogni angolo della terra. È questo il momento in cui urge ridefinire le linee fragili di demarcazione tra male e bene. Il pensiero si è a lungo interrogato sul perché del male. Forse è fruttuoso oggi provare anche a interrogarci sul perché del bene. È un ardore gratuito che alimenta qua e là la vita delle creature? O un atto di resistenza alle forze di distruzione? O ancora un operare capace di edificare un futuro per l’umanità? Mentre il male agisce in superficie, come dice Hannah Arendt, il bene entra in profondità, sta al fondo delle cose, ai margini della storia. In quegli spazi, forse, si può creare una possibilità di nuovi confini dell’umano.

Gabriella Caramore nata a Venezia, vive e lavora a Roma. È autrice della trasmissione di cultura religiosa di Radio 3 Uomini e Profeti. Dirige una collana di spiritualità dallo stesso titolo presso la casa editrice Morcelliana. Ha insegnato Religioni e comunicazione all’Università La Sapienza di Roma. Ha ricevuto dalla Facoltà Valdese di Teologia la laurea honoris causa in Teologia. Tra i suoi libri: La fatica della luce (2008), Nessuno ha mai visto Dio (2012), Come un bambino. Saggio sulla vita piccola (2013), tutti pubblicati da Morcelliana; Il sogno è potenza di realtà (Aliberti, 2010); Pazienza (Il Mulino, 2014). A fine agosto esce La vita non è il male, scritto con Maurizio Ciampa (Salani).

“La vita non è il male”
Gabriella Caramore, Maurizio Ciampa
Salani Editore

“È possibile costruire una ‘rete di fraternità’?”

Questo libro nasce nel frastuono e nell’affanno, nel disordine e nel subbuglio in cui siamo quotidianamente immersi. Nasce dalla fatica di mettere insieme i frammenti di senso che ci possono consentire di vivere. Nasce dal desiderio di dire e di capire che ‘la vita non è il male’, come scrive Vasilij Grossman in Vita e destino, per quanto la presenza del male possa apparire ai nostri occhi invadente e pervasiva. ‘La vita non è il male’ non è una tranquilla e ovvia constatazione, è il risultato di un atto più o meno rischioso, come emerge dalle molte storie che sono state raccolte nel libro, cercandole non solo nei testi delle antiche sapienze o nelle parole delle tradizioni religiose e dei grandi maestri, nelle narrazioni letterarie e cinematografiche di scrittori e registi, ma anche nelle immagini e nelle cronache che in questi anni continuano a inquietarci, e negli atti di coraggio che elevano la condizione umana. Perché il bene non smette di affiorare, di rinnovarsi, di esistere. Cercare il bene significa anche domandarsi se esso sia un fatto soltanto individuale o se sia possibile, e in che modo, anche un’altra misura, più estesa. Se sia in definitiva possibile costruire una ‘rete di fraternità’. La risposta è appena accennata. Starà al lettore darle compimento. Una mappa preziosa, segnata con lucidità da due voci autorevoli e appassionate.

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