Enzo Biffi Gentili “Ars Regia. La Granda Alchemica”

Enzo Biffi Gentili Enzo Biffi Gentili "Ars Regia. La Granda Alchemica"

Enzo Biffi Gentili
“Ars Regia. La Granda Alchemica”
dal 5 luglio 2019 al 6 gennaio 2020.
Palazzo Taffini d’Acceglio e Palazzo Muratori Cravetta, Savigliano (Cuneo)

arsregia.it

ARS REGIA: DA CARLO EMANUELE I DI SAVOIA AGLI ALCHIMISTI CONTEMPORANEI
La Provincia Granda si scopre alchemica
Fotografie in alta risoluzione

Apre al pubblico Venerdì 5 Luglio a Savigliano (CN) all’interno delle auliche sale di Palazzo Taffini d’Acceglio, sede del Múses, e di Palazzo Muratori Cravetta la mostra Ars Regia. La Granda alchemica, curata da Enzo Biffi Gentili e promossa dall’Associazione Le Terre dei Savoia.

ARS REGIA. La Granda alchemica
Da Venerdì 5 Luglio 2019 a Lunedì 6 Gennaio 2020
Múses, Palazzo Taffini d’Acceglio – Via Sant’Andrea 53 – Savigliano (CN)

Orari: Mercoledì-Domenica 10-13 e 14.18. (Ultima visita un’ora prima della chiusura)
Ingresso: visita guidata 10 €. Ridotto 8 € dai 6 ai 12 anni, gruppi, categorie protette e possessori Torino + Piemonte Card. Gratuito per i bambini fino a 5 anni, accompagnatori disabili e possessori di Abbonamento Musei.
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SINTESI
La mostra permette al visitatore un’immersione culturale e sensoriale in una tradizione ermetica vivente in Piemonte: da Carlo Emanuele I Duca di Savoia al pittore e speziale Pinot Gallizio sino alle opere di artieri viventi. Aperta fino al 6 gennaio 2020- è articolata in otto sezioni: I. Carlo Emanuele I di Savoia. L’arte regale e la morte; II. Pinot Gallizio. Pittore e spagirico; III. San Lorenzo e l’Ars Regis; IV. Un Oratorio laboratorio; V. Ricerche dell’oro nell’arte ceramica; VI. Artieri ermetici pedemontani; VII. Alchimia di massa; VIII. L’aroma del Sacro.
Ognuna illustra il risultato di una documentata ricerca del curatore su beni culturali, artefatti e artieri connessi tra loro non solo dal tema esoterico ma anche dalla loro localizzazione o residenza subalpina.
Un percorso affascinante che invece di dare risposte certe propone ulteriori interrogativi: perché Carlo Emanuele I di Savoia è raffigurato in un affresco come una statua d’oro? Perché Pinot Gallizio diede a gran parte delle opere titoli allusivi all’occultismo? E perché la provincia Granda, ovvero il Cuneese, è sede di alcuni poco noti ma straordinari monumenti misterici rinascimentali?
Ars Regia mette in relazione opere d’arte antiche e contemporanee e insieme offre una nuova rappresentazione del lato oscuro delle Terre dei Savoia.

Le otto sezioni della mostra

I. Carlo Emanuele I di Savoia. L’arte regale e la morte
Nella sala dove Carlo Emanuele I morì sarà realizzata una installazione scenografica che ne rianimerà l’ultima storica, luttuosa, destinazione, esaltata attraverso interventi multimediali e l’evocazione di fantasmi digitali. Saranno visibili anche opere d’arte dedicate agli ultimi istanti del Duca e documenti alchemici originali del XVI, XVII, XVIII secolo e oltre.

II. Pinot Gallizio. Pittore e spagirico
Molto sovente la critica ha usato, scrivendo di Pinot Gallizio, il più grande artista d’avanguardia della Granda nel 900, i termini “alchimista” e “alchimia”. In mostra verranno esposti, in seguito a un accordo con l’Archivio Pinot Gallizio, alcuni suoi importanti quadri dai titoli chiaramente alchemici, tra i quali La materia è una cosa seria del 1957, Il mistero delle cattedrali del 1961, L’uomo bidistillato del 1962 sino alla serie terminale dei Neri dipinti alla vigilia della sua morte.

III. San Lorenzo e l’Ars Regis
Il famoso fotografo di architettura e docente al Politecnico di Torino Daniele Regis, già autore di una straordinaria lettura dei monumenti neogotici del Cuneese celebrata da un grande esperto d’arte come l’inglese Andrew Graham-Dixon, star televisiva europea, sta ora compiendo una missione di rilievo espressivo di monumenti misterici cinquecenteschi locali, sinora scarsamente rappresentati.

IV. Un Oratorio laboratorio
Una selezione di opere d’arte, perlopiù inedite, conservate presso il Seminario Superiore di Arti Applicate/MIAAO della Congregazione dell’Oratorio di Torino nel complesso monumentale di San Filippo Neri, dedicati all’alchimia e alla sua iconografia. Tra i loro autori internazionali Paolo Baratella, Pierre Clayette, Sergio Fergola, Joe Tilson, Jorrit Tornquist, Jean Triffez e così via: una prova clamorosa di quella “riconciliazione” tra chiesa cattolica e Ars Regia nella quale si sono recentemente distinti, ma sul piano storico-teorico, anche i francescani di Assisi.

V. Ricerche dell’oro nell’arte ceramica
Esibizione di ceramiche provenienti da collezioni private piemontesi, decorate a lustro metallico -antica tecnica di “ricerca dell’oro” in quest’arte, considerata un “secreto”, un po’svelato nel ‘500 dall’architetto e alchimista Cipriano Piccolpasso- foggiati da illustri manifatture del ‘900, italiane, francesi, inglesi, spagnole…

VI.Artieri ermetici pedemontani
Raccolta di quadri, artwork, fotografie di sei autori contemporanei di diverse generazioni, scomparsi e viventi, attivi nella regione, già creatori in passato di artefatti dichiaratamente suggestionati dall’Ars Regia: i grafici e illustratori Piero Crida ed Elisa Seitzinger, l’eccentrico “olandese volante” Guy Harloff che morì in Piemonte, gli artisti Plinio Martelli e Silvio Rosso, e Fabio Petani, street artist.

VII. Alchimia di massa
Al piano terra di Palazzo Taffini, nei locali destinati al nuovo bookshop del MÚSES, saranno raccolti artwork, comics e manga, video e videogames dal soggetto alchemico, per coinvolgere anche nuove generazioni e “nativi digitali”.

VIII. L’aroma del Sacro
Un’installazione “alchi-mistica”, composta da ventiquattro olfattori in vetro dai quali i visitatori potranno inalare profumi basati su essenze adottate in cerimonie religiose o create a supporto di esperienze spirituali di varia natura.

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