PAOLA MARINI

Conversazione di Livio Partiti con Paola Marini

 

 

PAOLO VERONESE

L'ILLUSIONE DELLA REALTA'

MOSTRA – PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA – VERONA

FINO AL 5 OTTOBRE 2014

A CURA DI PAOLA MARINI E BERNARD AIKEMA

 

 

L’arte di Paolo Caliari detto il Veronese (1528-1588) torna nella sua città natale con una mostra dedicata alla sua figura e alla sua opera, promossa e organizzata dal Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti, insieme con l’Università degli Studi di Verona e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in associazione con la National Gallery di Londra.

L’esposizione, allestita nel monumentale Palazzo della Gran Guardia di Verona, si colloca a distanza di ventisei anni dalla rassegna Veronese e Verona tenutasi nel 1988 al Museo di Castelvecchio ed è curata da Paola Marini, direttrice del Museo di Castelvecchio e Bernard Aikema, dell’Università degli Studi di Verona.

Il Veronese ebbe la sua formazione nella Verona di Giovanni Caroto, Antonio Badile e soprattutto Michele Sanmicheli, per poi trasferirsi e svolgere la parte centrale della sua carriera a Venezia, della cui scena artistica fu uno dei principali protagonisti insieme a Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto. Guidò un’operosa bottega, assistito, tra gli altri, dal fratello Benedetto e dai figli Carlo e Gabriele, che portarono avanti l’attività dopo la sua morte.

In mostra saranno esposte circa 100 opere, fra dipinti e disegni, provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali, tra cui la Gemäldegalerie di Dresda, la National Gallery of Scotland di Edinburgo, il Museo degli Uffizi di Firenze, Palazzo Rosso di Genova, il British Museum e la National Gallery di Londra, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museo Nacional del Prado di Madrid, la Pinacoteca Estense di Modena, la Pinacoteca di Brera di Milano, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée du Louvre di Parigi, i Musei Vaticani di Roma, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la National Gallery of Art di Washington.

La mostra monografica è la prima di tale ampiezza in Italia dopo quella memorabile curata da Rodolfo Pallucchini a Venezia nel 1939 e presenta Paolo Veronese attraverso sei sezioni espositive: la formazione a Verona, i fondamentali rapporti dell’artista con l’architettura e gli architetti (da Michele Sanmicheli a Jacopo Sansovino a Andrea Palladio), la committenzai temi allegorici e mitologicila religiosità, e infine le collaborazioni e la bottega, importanti fin dall’inizio del suo lavoro.

Oltre ad un’ampia scelta di capolavori dell’artista, la mostra comprende numerosi disegni di eccezionale qualità e varietà tematica e tecnica, con l’obiettivo di testimoniare il ruolo della progettazione e riflessione grafica non solo nel percorso creativo di Paolo ma anche nella dinamica produttiva del suo atelier.

 

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PAOLA MARINI

 

Paolo Veronese nacque a Verona, nella contrada di San Paolo, nel 1528 da Gabriele «spezapreda», cioè tagliapietra, e da Caterina. Dopo un primo apprendistato in qualità di scalpellino agli ordini del padre, Paolo fu messo a bottega da Antonio III Badile per imparare i segreti della pittura. Le prime commissioni autonome si datano attorno al 1546-1548, e in questa fase Veronese non disdegnava pure di affiancarsi ai decoratori impegnati nelle fabbriche di Michele Sanmicheli. Fu forse grazie alla visibilità garantitagli dall’attività di frescante svolta nei cantieri sanmicheliani, dislocati spesso fuori Verona come nel caso della cosiddetta villa Soranza (Castelfranco Veneto, 1551), che Paolo prese contatto con i primi committenti veneziani. Sono del 1551 e 1552 le pale d’altare realizzate rispettivamente per la chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia e il Duomo di Mantova.

 

Da quel momento le opportunità per lavorare fuori dei confini della città natia si moltiplicarono, preparandogli la strada per il grande salto, che avvenne tra il 1554 e il 1555, quando si trasferì in laguna prendendovi casa e bottega. Sono di quegli anni le prime commissioni per Palazzo Ducale, quelle per la sacrestia e il soffitto della navata centrale della chiesa di San Sebastiano e per la Libreria Marciana. La definitiva consacrazione prese però le forme di una grande impresa decorativa: tra 1559 e 1560 decorò infatti la villa dei fratelli Barbaro a Maser di Treviso, dove gli spazi immaginari dipinti dall’artista dialogano con quelli reali progettati da Andrea Palladio in un crescendo illusionistico che ha reso celebre Paolo Veronese.

 

CATALOGO MOSTRA:

 

PAOLO VERONESE

L'ILLUSIONE DELLA REALTA'

A CURA DI PAOLA MARINI E BERNARD AIKEMA

ELECTA

 

www.mostraveronese.it

www.electaweb.it

 

 

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