LUCA BEATRICE

Conversazione di Livio Partiti con Luca Beatrice

 

 

 

Gli olii che gocciolano con irruenza ritmata, a tratti ossessiva e il
gesto pittorico rivoluzionario. E ancora i campi di colore
emozionalmente distesi. Sono queste solo alcune delle caratteristiche
che hanno reso celebre la scuola newyorchese dell'espressionismo
astratto che in ebbe Jackson Pollock il campione più noto. Forte di 49
capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York è dedicata proprio
agli artisti dell'action painting la mostra "Pollock e gli Irascibili"
al Palazzo Reale di Milano fino al prossimo 16 febbraio.

Quando dopo gli orrori della seconda Guerra mondiale era divenuto
impossibile dipingere al cavalletto fiori, nudi sdraiati e suonatori di
violoncello, non restava niente di meglio di una buona pittura sul
niente per far fronte alla crisi morale di un mondo in preda al caos.

Così Barnett Newman e Mark Rothko spiegano l'origine di quella che la critica definirà la scuola di New York.

In un'America slegata dal forte peso della tradizione europea e in
cui tutto è clamorosamente nuovo il 3 maggio del 1950 il Metropolitan
Museum di New York annuncia un'importante mostra d'arte contemporanea
statunitense. Con il loro nuovo linguaggio di rivolta ad essere esclusi
sono proprio Pollock e gli altri tra cui Willem de Kooning, Mark Rothko e
Barnett Newman, Robert Motherwell, Adolph Gottlieb, William Bazotes si
ribelleranno inviando al museo una lettera di fuoco e facendosi poi
ritrarre in una celebre foto tutti in divisa da "banchieri". L'Herald
Tribune li battezzerà gli Irascibili. Negli anni in cui J.D. Salinger,
Jack Kerouac, Allen Ginsberge, William S. Burroughs – ma anche Elvis
Presley e Miles Davis, Marlon Brando e James Dean – interpretano a loro
modo il nuovo spirito della nazione, loro "pittori gestuali e pittori
del campo di colore", per bussola i nativi americani (ma anche consci
della lezione di Picasso e "dei francesi"), faranno grande la storia
dell'arte americana, anche se ognuno con uno stile suo proprio.

Protagonista indiscussa della mostra è l'opera Number 27 di Pollock. Tra gli altri capolavori presenti citiamo Mahoning di Franz Kline (1956), The crest di Adolph Gottlieb (1959), Senza titolo (1945) di Clyfford Still, Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko.


Pollock e gli irascibili, la scuola di New York. Al Palazzo Reale
di Milano fino al 16 febbraio 2014, è curata da Carter Foster e Luca
Beatrice, è prodotta da Artehemisia Group e da 24Ore Cultura –
Gruppo24Ore.

 

 

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LUCA BEATRICE

 

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