EDGARDA FERRI

Conversazione di Livio Partiti con Edgarda Ferri

 

Il cuoco e i suoi re

 

EDGARDA FERRI

IL CUOCO E I SUOI RE

SKYRA

 

Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima,
abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a
leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di
Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo
che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa. Scoperto da
Talleyrand, ne diventa lo chef e viene "prestato" a Napoleone per i
banchetti ufficiali. Alla caduta dell'imperatore si trasferisce a
Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV). Da Londra si
sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar. Tornato in patria diventa
lo chef preferito dei Rothschild e dell'alta società parigina. Imposta
un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la tavola, organizzare le
portate, decorare i piatti e stare ai fornelli (igiene, grembiuli
bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo). Scrive le sue memorie
con una monumentale raccolta di ricette.

 

 

Parigi, 16 ottobre 1793


“Bisognerà cambiargli nome, al ragazzo…”


“Ci ha già pensato lui, dice che si farà chiamare Antonin.”


“Che idea… dare al nostro bambino il nome della regina di Francia.”


“Povera, pauvre, pauvre reyne. La nostra regina… Così elegante, così
graziosa. Con quei cappelli che parevano un giardino di fiori. Quelle
guancette rotonde, color fragole e panna. Quei ditini trasparenti,
sottili. Una fata. La bella fata che abitava un castello incantato.”


“Ma il vento gira, et voilà! Fra gli insulti e gli sputi, la testa
della fata è rotolata nella cesta del boia. Zac! Tagliata di netto, come
un salame. E allora si è vista, com’era dal vero. Senza parrucca, senza
cappello, i denti neri e i capelli bianchi sulle guance smagrite. Una
vecchia.”


Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima,
abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a
leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di
Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo
che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa.


Scoperto da Talleyrand, ne diventa lo chef e viene “prestato” a
Napoleone per i banchetti ufficiali. Alla caduta dell’imperatore si
trasferisce a Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV).
Da Londra si sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar.


Tornato in patria diventa lo chef preferito dei Rothschild e dell’alta
società parigina. Imposta un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la
tavola, organizzare le portate, decorare i piatti e stare ai fornelli
(igiene, grembiuli bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo).
Scrive le sue memorie con una monumentale raccolta di ricette.


Edgarda Ferri, giornalista, saggista e scrittrice. Le biografie di
Maria Teresa d’Austria, Piero della Francesca e Giovanna la Pazza e La gran contessa (Matilde di Canossa) sono ripetutamente ristampate negli Oscar Mondadori.

– See more at: http://www.skira.net/il-cuoco-e-suoi-re.html#sthash.6iQfWR1W.dpuf

Parigi, 16 ottobre 1793


“Bisognerà cambiargli nome, al ragazzo…”


“Ci ha già pensato lui, dice che si farà chiamare Antonin.”


“Che idea… dare al nostro bambino il nome della regina di Francia.”


“Povera, pauvre, pauvre reyne. La nostra regina… Così elegante, così
graziosa. Con quei cappelli che parevano un giardino di fiori. Quelle
guancette rotonde, color fragole e panna. Quei ditini trasparenti,
sottili. Una fata. La bella fata che abitava un castello incantato.”


“Ma il vento gira, et voilà! Fra gli insulti e gli sputi, la testa
della fata è rotolata nella cesta del boia. Zac! Tagliata di netto, come
un salame. E allora si è vista, com’era dal vero. Senza parrucca, senza
cappello, i denti neri e i capelli bianchi sulle guance smagrite. Una
vecchia.”


Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima,
abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a
leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di
Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo
che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa.


Scoperto da Talleyrand, ne diventa lo chef e viene “prestato” a
Napoleone per i banchetti ufficiali. Alla caduta dell’imperatore si
trasferisce a Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV).
Da Londra si sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar.


Tornato in patria diventa lo chef preferito dei Rothschild e dell’alta
società parigina. Imposta un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la
tavola, organizzare le portate, decorare i piatti e stare ai fornelli
(igiene, grembiuli bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo).
Scrive le sue memorie con una monumentale raccolta di ricette.


Edgarda Ferri, giornalista, saggista e scrittrice. Le biografie di
Maria Teresa d’Austria, Piero della Francesca e Giovanna la Pazza e La gran contessa (Matilde di Canossa) sono ripetutamente ristampate negli Oscar Mondadori.

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Parigi, 16 ottobre 1793


“Bisognerà cambiargli nome, al ragazzo…”


“Ci ha già pensato lui, dice che si farà chiamare Antonin.”


“Che idea… dare al nostro bambino il nome della regina di Francia.”


“Povera, pauvre, pauvre reyne. La nostra regina… Così elegante, così
graziosa. Con quei cappelli che parevano un giardino di fiori. Quelle
guancette rotonde, color fragole e panna. Quei ditini trasparenti,
sottili. Una fata. La bella fata che abitava un castello incantato.”


“Ma il vento gira, et voilà! Fra gli insulti e gli sputi, la testa
della fata è rotolata nella cesta del boia. Zac! Tagliata di netto, come
un salame. E allora si è vista, com’era dal vero. Senza parrucca, senza
cappello, i denti neri e i capelli bianchi sulle guance smagrite. Una
vecchia.”


Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima,
abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a
leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di
Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo
che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa.


Scoperto da Talleyrand, ne diventa lo chef e viene “prestato” a
Napoleone per i banchetti ufficiali. Alla caduta dell’imperatore si
trasferisce a Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV).
Da Londra si sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar.


Tornato in patria diventa lo chef preferito dei Rothschild e dell’alta
società parigina. Imposta un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la
tavola, organizzare le portate, decorare i piatti e stare ai fornelli
(igiene, grembiuli bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo).
Scrive le sue memorie con una monumentale raccolta di ricette.


Edgarda Ferri, giornalista, saggista e scrittrice. Le biografie di
Maria Teresa d’Austria, Piero della Francesca e Giovanna la Pazza e La gran contessa (Matilde di Canossa) sono ripetutamente ristampate negli Oscar Mondadori.

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EDGARDA FERRI

 

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