Astra Lanz “Camille”

Astra Lanz Astra Lanz "Camille" Progetto Cantoregi

Astra Lanz
“Camille”

L’arte, il genio, la sensibilità di Camille Claudel interpretata da Astra Lanz
nello spettacolo “Camille” ospitato da Progetto Cantoregi
Musiche di Arturo Annecchino elaborate dal vivo da Michele Rosati
Sabato 8 febbraio 2020, ore 21
SOMS, Via Carlo Costa 23 – Racconigi (Cn)
Biglietto unico: 10 euro
www.progettocantoregi.it

La scultrice francese Camille Claudel (1986 – 1943), interprete sottile di un’arte che a cavallo tra Ottocento e Novecento aprì le porte alla modernità, si è dedicata alla scultura sin da giovanissima. Supportata dal padre e dal fratello, sogna di entrare nello studio del grande maestro Auguste Rodin. Dopo aver dimostrato il suo grande talento e la determinazione a lavorare con lui, viene assunta come allieva. Diventerà un’artista originale e di grande sensibilità e sarà la musa ispiratrice di Rodin del quale si innamorerà follemente e del quale sarà amante. Sarà internata in manicomio, dove trascorse trent’anni della sua vita, accusata di pazzia e paranoia. Una vita intensa e tormentata, tesa alla ricerca della libertà, segnata da grandi successi e profondi dolori.
A Camille Claudel è dedicata la pièce teatrale “Camille”, ideata e interpretata da Astra Lanz, nota al grande pubblico per aver interpretato il ruolo della giovane madre superiora Suor Maria, nella fiction di “Don Matteo”, accanto a Terence Hill. Lo spettacolo sarà ospitato da Progetto Cantoregi sabato 8 febbraio 2019 alle ore 21 alla Soms (Via Carlo Costa 23), con le musiche del compositore Arturo Annecchino, elaborate dal vivo da Michele Rosati.
“Camille” è tratto dalle lettere scritte dalla scultrice prima e durante l’internamento in manicomio (avvenuto nel 1913), risalenti all’arco di tempo tra il 1886 e il 1932, e rappresenta un viaggio nella
vita dell’artista, soprattutto nel suo mondo interiore, le sue passioni, i conflitti, le modalità di reagire agli avvenimenti.
La selezione in sequenza della corrispondenza procede per associazioni. Il gesto fisico che consegue alla parola sorge da sé nell’interprete, il medesimo che siscorge in alcune sculture di Camille Claudel, quasi fossero fonti indirette della ricerca estetica dell’attrice: «Come qualsiasi linguaggio artistico, la scultura non è altro che manifestazione di un moto interiore e – consapevolmente o inconsapevolmente – vi è un prolungamento formale di quello che è uno stato emotivo interiore e intimo». “Camille” offre agli spettatori di partecipare a questa “possibilità espressiva” totale, un’interpretazione teatrale che connette il modellare, quindi l’arte plastica, alla recitazione, alla musica dal vivo.
«Ciò che propongo – spiega Astra Lanz – è una suggestione di Camille nel suo atelier, ed io stessa sono spettatrice del processo che le sue lettere mi hanno suggerito. Il mio non è un lavoro studiato a tavolino, quindi meno artificio c’è meno si viola lo spazio intimo di una persona che è stata realmente rinchiusa in manicomio trent’anni, che ha realmente sofferto e scritto, chiedendo aiuto».
Invano Camille Claudel chiederà di poter uscire dal manicomio, di tornare a vivere nell’amata Villeneuve, ma non sarà ascoltata né dai medici, né dai genitori (l’amato padre era morto nel 1913; la madre non accettava l’amore verso l’arte della figlia), né dal fratello Paul, scrittore e diplomatico. Morirà in manicomio, per malnutrizione nel 1943, a settantotto anni.
La serata è realizzata da Progetto Cantoregi, in collaborazione con la Città di Racconigi e il Centro culturale “Le Clarisse” di Racconigi.

Astra Lanz
Formatasi presso il Lee Strasberg Theatre & Film Institute di New York, Astra Lanz ha frequentato laboratori di alta specializzazione (con Anna Strasberg, Mauro Avogadro, Valerio Binasco, Mamadou Dioumè, Yves Lebreton, Malou Airaudo) e frequentato corsi di danza classica con insegnanti della Royal Academy di Londra. Ha lavorato per il teatro, il cinema e la tv comparendo tra l’altro nel ruolo di Suor Maria in “Don Matteo”, dalla VI alla XII edizione. In collaborazione con l’associazione Agharti conduce laboratori teatrali in diverse città. In provincia di Sondrio ha fondato una compagnia teatrale di cui ha curato gli spettacoli “Gocce d’inverno”, “Shakespeare R-Evolution” “Pagina 121, righe 11 e 12 – studio su testi di Anton Čechov “ e “Lear” di Edward Bond”. Nel 2018 lavora presso la Casa circondariale di Sondrio proponendo un laboratorio teatrale che prende il nome “Compagnia della noce” rivolto a detenuti e ad attori del gruppo Agharti.

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