FLAVIO ARENSI

 

Conversazione di Livio Partiti con Flavio Arensi, curatore della mostra "Rodin. Il marmo. La vita".

 

RODIN. IL MARMO. LA VITA

PALAZZO REALE, MILANO

17 OTTOBRE 2013  -  26 GENNAIO 2014




La mostra, nata dalla collaborazione col Musée Rodin di Parigi, presenta un corpus di oltre 60 opere per lo più in marmo di Auguste Rodin, che con Michelangelo resta uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica.

La mostra è una prima assoluta: mai al di fuori del Musée Rodin si
è organizzato un momento di studio tanto vasto dedicato alla sola
produzione marmorea dell’artista francese. Una sezione introduttiva
spiegherà al visitatore come Rodin declina la propria
opera in virtù del materiale che impiega, al fine di comprendere al
meglio come il maestro utilizzava il marmo per suggestionare e creare
una sorta di erotismo della carne attraverso la pietra. Rodin aveva infatti un rapporto speciale con il marmo e i suoi contemporanei vedevano in lui un “dominatore” di fronte al quale la materia “tremava”.

Le sue sculture in marmo,
lontane dall’essere convenzionali, danno vita e forma all’anima
moderna, dando nuovo senso alla materia classica per eccellenza,
destinata a priori all’immobilità. Prodotta insieme alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la mostra proseguirà negli spazi romani dopo la prima italiana di Milano.

 

ascolta qui la conversazione

FLAVIO ARENSI

 

CATALOGO MOSTRA – ELECTA

Auguste Rodin, uno degli artisti più rivoluzionari della tradizione plastica moderna.

Nella monumentale Sala delle Cariatidi di
Palazzo Reale a Milano sarà allestita la rassegna più completa mai
organizzata sulle sue sculture in marmo.

Realizzata con il Musée Rodin di Parigi, la mostra presenta oltre 60 opere del grande scultore francese.

 

Dal 17 ottobre 2013 al 26 gennaio 2014, nella monumentale Sala delle Cariatidi, al piano nobile di Palazzo Reale a Milano, sarà allestita una grande mostra dedicata ad Auguste Rodin (Parigi 1840 – Meudon 1917), che con Michelangelo è uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano — Cultura, Palazzo Reale, Musée
Rodin di Parigi, Civita e Electa, in collaborazione con il Ministero
dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’esposizione è
curata da Aline Magnien, Conservatore capo del patrimonio del Musée
Rodin di Parigi, in collaborazione con Flavio Arensi. La rassegna
presenta un corpus di oltre 60 opere con un numero tanto vasto di sculture in marmo da costituire la più completa rassegna che sia stata allestita sui marmi di Auguste Rodin.

L’illusione della carne e della sensualità è il tema
intorno a cui si sviluppa la prima sezione, nella quale sono raccolte
alcune opere giovanili, di stampo classico, fra cui il celeberrimo Homme
au nez cassé, rifiutato dal Salon parigino del 1864, un ritratto
omaggio al grande genio Michelangelo. Al vertice di questa sezione sarà Il bacio,
la scandalosa scultura che rappresenta due amanti e fece scalpore nella
Francia di fine Ottocento, opera che ancora conquista i visitatori del
Musée Rodin.


La seconda sezione propone alcune fra le sculture più conosciute di
Rodin e dimostra la piena maturità del maestro anche dal punto di vista
della capacità di elaborazione delle figure che emergono dai candidi blocchi di pietra.
Accanto a ritratti di grande intensità, lontani dalla fredda precisione
d’inizio carriera, come il busto dedicato alla compagna di una vita
Rose Beuret, si alternano richiami all’eros e alla disinibita ricerca
formale ed estetica del maestro, manifestando la sua necessità di
tentare nuovi percorsi scultorei. Qui le bellissime Mains d’amant sono
un richiamo lirico all’amore e alla sensualità, ma lasciano già
pienamente comprendere il lavoro di recupero della tradizione che Rodin
conduce insieme all’affermazione di una nuova idea di scultura.

La poetica dell’incompiuto caratterizza la terza
sezione dove si rappresenta il trionfo del “non finito”, l’artificio
linguistico che rimanda immediatamente a Michelangelo e che Rodin svolge
in una chiave di assoluta modernità, poi ampiamente assunta dai suoi
colleghi. Qui sono ordinati alcuni fra i più bei ritratti eseguiti
dall’artista, fra i quali quello a Victor Hugo e un altro, poco noto, di
Puvis de Chavannes, il grande “decoratore di muri”, uno fra gli artisti
più in voga della sua epoca.

 

IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare