Anna Toscano “Kum! Festival”

Anna Toscano Anna Toscano "Kum! Festival"

Anna Toscano
“Kum! Festival”

www.kumfestival.it


Sabato 19 ottobre 2019 – ore 17:00
“Impalcature. Il linguaggio che sostiene”
Maria Laura Bergamaschi
Anna Toscano

Se si usa dire che l’identità è un puzzle fatto di pezzi imperfetti. Ci si dovrebbe chiedere che cosa sostiene questo puzzle, che cosa gli consente di interagire con altri puzzle. Sono impalcature fatte di linguaggio. Parole, frasi, sintassi, ecco l’ossatura che tiene in piedi un’esistenza. “La bilancia del linguaggio, scrive M. Mehr, dà senso e dà peso alle cose e agli incontri”.

Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà.
Scrive per testate, tra cui Il Sole24 Ore, Doppiozero, Minima&Moralia.
Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018, preceduta da Una telefonata di mattina, 2016, Doso la polvere, 2012; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua curatela di cataloghi e libri di poesie.
Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Virgole di poesia per Radio Ca’ Foscari e racconti sui suoi luoghi del cuore per Le Meraviglie di Rai Radio 3.
Per la testata on-line La Rivista Intelligente cura Venerdì in versi, da cui è nata l’antologia poetica di donne Chiamami col mio nome, La Vita Felice 2019.
È stata editor per case editrici, lavorato come ufficio stampa; collabora con varie scuole di scrittura e ha fondato “Lo Squero della parola”, laboratorio di scrittura a Venezia.
Come fotografa suoi scatti sono apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive.
Varie le collaborazione ed esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna. Voce di Goliarda Sapienza”.
Sito web: www.annatoscano.eu


Anna Toscano
“Al buffet con la morte”
La Vita Felice Edizioni

“Domattina […] prendi del tempo e siedi a colazione con le poesie di Anna Toscano. Parlano di ciò che ci fa paura che è anche ciò che ci racchiude, contengono visioni, dettagli, amori, presagi, parlano della morte di chi ha conosciuto e di quella di chi non ha conosciuto mai, hanno la forza dirompente del suo coraggio, della sua vita, lo sguardo lucido con cui ha messo sotto osservazione le sue amputazioni rendendole specchio delle nostre. Queste poesie delineano una casa, intesa come il luogo che sempre ci portiamo dietro, abitato tanto da chi ci sta intorno quanto da chi non c’è più: è la sua casa, la vostra, la mia”.
(dalla postfazione di Nadia Terranova)


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