Ambra Gatto Bergamasco
“Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art” VI edizione
2 – 6 luglio 2019
mbfestival.com
ROSENESS/Candore 1959-2019
Minako Seki (Giappone)
Ken Mai (Giappone)
Adam Koan (India)
Maruska Ronchi (Italia)
Yumiko Yoshioka (Giappone)
Tashi Iwaoka (Giappone)
Francesca Arri (Italia)
Cillian Roche (Irlanda)
Francesca Cola (Italia)
Davide Tubertini (Italia)
Ambra Gatto Bergamasco (Italia)
Experimental Film Society – Rouzbeh Rashidi (Irlanda) Camouflage – Alessandra Arnò, Simona Da Pozzo, Marisol Malatesta (Italia) Gruppo // Zaratan (Italia)
Selezione open call: Teruyuki Nagamori (Giappone) Vincenzo Fiore Marrese (Italia) Girolamo Marri (Italia) Francesca Garrone (Italia)
Camilla Giani-Compagnia degli Istanti/CSB (Italia) Celina Duprat (Argentina)
Affermare non è sopportare, portare o imbrigliare se’ stessi a ciò che esiste, ma al contrario sfogare, disarmare e rendere libero ciò che vive”.
Gilles Deleuze.
Da martedì 2 a sabato 6 luglio 2019 ritorna al Teatro Espace di via Mantova 38 a Torino, il Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art curato da Ambra Gatto Bergamasco, che quest’anno include nella sua programmazione anche una collaborazione con Film Commission Torino Piemonte e Culture Ireland, per la sezione riguardante la residenza della Experimental Film Society di Dublino, Irlanda.
A conclusione del percorso di avviamento lavorativo AlvEare viene anche presentato il lavoro del Gruppo // Zaratan, progetto pilota per il 2018-2019. Nel corso dell’anno il gruppo ha potuto collaborare con il Balletto Teatro di Torino, organizzare due eventi aperti al pubblico e lavorare sull’ estetica performativa.
ROSENESS/candore 1959-2019 è il tema di questa sesta edizione che mette in rilievo un anniversario a cui Ambra Gatto Bergamasco dedica interamente la sua curatela, partendo dal rosa gardenia, uno dei colori proibiti dell’antico Giappone che in questa occasione viene utilizzato per descrivere il candore e la purezza della body art ai suoi esordi, nata come atto politico di liberazione del corpo e concettualizzazione delle vecchie atmosfere dadaiste.
Il 2019 è il sessantesimo anno dalla prima esibizione di Kinjiki (Colori proibiti) prima performance di danza Butoh diretta ed eseguita da Tatsumi Hijikata e Yoshito Ohno (figlio di Kazuo Ohno) che fece scalpore poiché basata sul testo omonimo del poeta Mishima. Il nome Kinjiki allude eufemisticamente all’omosessualità: il termine che significa “proibito”, in questo caso viene anche inteso come “amore erotico”, ma anche come “colore”. Kinjiki sta infatti a indicare quei colori che a persone di rango della corte imperiale è proibito indossare.
Kinjiki descrive il matrimonio di copertura tra un uomo gay e una giovane donna. Tatsumi Hijikata fu un innovatore nella costruzione espressiva del movimento: il suo lavoro artistico lo portava a integrare suoni, dipinti, sculture lavorando transmedialmente, non attraverso la loro esposizione, ma attraverso l’interiorizzazione, ovvero la visualizzazione all’interno del sistema nervoso dell’interprete, in modo da generare un’azione che poteva essere sottile, luminosa, angelica e spirituale, oppure demoniaca, greve, grottesca, violenta ed estrema. Questa è la vera essenza della danza Butoh e della Performance Art, che nascono entrambe da questa purezza del gesto assoluto, pulito e rivolto all’azione che contiene la sua poesia nella propria essenza.
Ken Mai, Minako Seki, Tashi Iwaoka, Adam Koan, Cillian Roche, Yumiko Yoshioka, Maruska Ronchi, Francesca Arri, Ambra Gatto Bergamasco, Francesca Cola e Davide Turbertini, questi gli artisti di fama internazionale che presenteranno le loro performance dal 2 al 6 luglio a partire dalle ore 21 al Teatro Espace di Torino, ai quali si affiancheranno anche Teruyuki Nagamori, Vincenzo Fiore Marrese, Girolamo Marri, Francesca Garrone, Camilla Giani e Celina Duprat, vincitori della Open Call che ogni anno il Moving Bodies propone come mezzo per conoscere e presentare nuovi artisti.
In questa occasione tutti gli artisti si alterneranno con le loro performance ispirate a Kinjiki, inteso come il colore proibito, diverso quindi dal classico colore bianco della ricerca Butoh. Roseness diventa la radice comune di diverse discipline artistiche: la qualità intrinseca della cosa in sé.
In programma, durante il Festival, anche Moving Bodies On Screen, una sezione dedicata alla Video Arte e al Film Sperimentale a cui partecipano due realtà: EFS– Experimental Film Society con Rouzbeh Rashidi in collaborazione con Teatro Espace, Film Commission Torino Piemonte e Culture Ireland e il progetto Camouflage curato dalle artiste Alessandra Arnò, Simona Da Pozzo e Marisol Malatesta, nato a Vegapunk (Artist Run Space & Time, Milano) dalla collaborazione tra Ex-voto (Association for Radical Public Culture), Visualcontainer Videoart Platform, Spazio Tilde, Viafarini-in- residence, Arts University Bournemouth (Uk ).
Alle performance di questa edizione di Torino si affiancherà l’Intensive Summer Practice composta da cinque laboratori di danza Butoh in programma dal 30 giugno all’11 luglio 2019 così articolati: Adam Koan 30 giugno – 1 luglio, Ken Mai 1 e 2 luglio, Yumiko Yoshioka 4 – 6 luglio, Minako Seki 7 – 9 luglio, Ambra Gatto Bergamasco 10 e 11 luglio.
Intesa come disciplina di danza, il Butoh (che attinge caratteristiche dalla performance art e dal teatro fisico sviluppato da Grotowski) è stata definita la danza dell’anima, una forma espressiva molto elevata, capace di portare all’esterno i paesaggi poetici di ogni danzatore, la relazione tra spazio e corpo, l’ascolto interiore, la capacità di movimento interno che prende vita attraverso il corpo. Nasce negli anni ’50 nel dopoguerra giapponese, che per il Giappone significa soprattutto “dopo Hiroshima”, come risposta, in forma nipponica, alle esigenze artistiche dell’arte di avanguardia. Tatsumi Hijikata, fondatore di questa disciplina, avverte l’esigenza di trovare nuove forme espressive che permettano la ribellione del corpo e dello spirito attraverso un nuovo codice corporeo. Kazuo Ohno, uno dei più grandi ballerini del mondo, amico e collaboratore di Pina Bausch è considerato il più grande interprete delle coreografie di Hijikata. Negli anni ’70 il Butoh arriva in Europa attraverso i contenitori artistici di rottura e di trasformazione che caratterizzano il clima artistico europeo di quegli anni.
La Performance Art nasce tra gli anni 60-70, prende spunto e si lascia influenzare da correnti artistiche come il Dadaismo (che ha avuto grande ascendente anche sul Butoh). È un’espressione artistica molto diretta, senza compromessi, che similmente alla danza Butoh porta in scena uno spaccato della realtà nel quale le azioni sono dirette, del quotidiano, ripetute. Il corpo è presente anche nella sua assenza, si gioca con il ritmo e con il tempo.
ROSENESS/candore – VI Edizione Moving Bodies Festival 2019
Teatro Espace
Via Mantova 38,Torino
www.mbfestival.com – fb: www.facebook.com/movingbodiestorino
Info e prenotazioni: movingbodiesfestival@gmail.com – Cell. 3392384244
PROGRAMMA
MARTEDÌ 2 LUGLIO
Ore 19 – Teatro Espace Film + Talk
Presentazione Programma Film di Experimental Film Society in collaborazione con Film Commission
Dalle ore 21 – Teatro Espace Via Mantova, 38 Francesca Arri: Performance Art Corale Maruska Ronchi: Butoh
Adam Koan: Butoh
MERCOLEDÌ 3 LUGLIO
Ore 19 – Film Commission Via Cagliari, 40
Proiezione Programma FIlm + Talk Experimental Film Society
Dalle ore 21 – Teatro Espace Via Mantova, 38 Cillian Roche: Performance
Tashi Iwaoka: Butoh
Ken Mai: Butoh
GIOVEDÌ 4 LUGLIO
Ore 19 – Teatro Espace Via Mantova, 38
Talk+Videoarte. Camouflage a cura di Alessandra Arnò, Simona Da Pozzo, Marisol Malatesta
Dalle ore 21 – Teatro Espace Via Mantova, 38 Girolamo Marri: Performance Art
Vincenzo Fiore Marrese: Performance Art Camilla Giani-Compagnia degli Istanti/CSB
VENERDÌ 5 LUGLIO
Dalle ore 21 – Teatro Espace Via Mantova, 38 Francesca Garrone: Butoh Circo
Celina Duprat: Video Arte e Butoh
Teruyuki Nagamori: Butoh
SABATO 6 LUGLIO
Dalle ore 21 – Teatro Espace, Via Mantova, 38
Gruppo Zaratan: Moving Bodies Festival Progetto alvEAre
Ambra Gatto Bergamasco, Francesca Cola, Davide Tubertini: Danza Butoh e Circo Minako Seki: Danza e Butoh
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
ilpostodelleparole.it