Alessandra Campo “Kum! Festival”

Alessandra Campo Alessandra Campo "Kum! Festival"

Alessandra Campo
“Kum! Festival”

www.kumfestival.it

Venerdì 18 ottobre 2019 – ore 15:30
“Filosofia, psicoanalisi, economia”
con Alessandra Campo, Elena De Silvestri, Enrico Redaelli
Kum! Festival – Ancona

Alessandra Campo è assegnista di ricerca in filosofia teoretica presso l’Università degli studi dell’Aquila e membro del centro di filosofia e psicoanalisi “Après-coup” presso la stessa università.
Per diversi anni si è occupata dei rapporti tra filosofia e psicoanalisi, con particolare riguardo alle implicazioni metafisiche e cosmologiche della teoria freudiano-lacaniana (Bergson, Whitehead e Deleuze).
Più recentemente, le sue ricerche si sono consacrate allo studio della causalità metafisica in Kant e Spinoza e, nello specifico, alla presenza di alcune istanze caratteristiche della filosofia del secondo nella riflessione del primo.
È autrice di diversi saggi e collabora con Il Manifesto. Per la casa editrice Textus ha curato il volume “L’uno perverso. L’uno senza l’altro: una perversione?” (2018) ed è autrice della monografia “Tardività. Freud dopo Lacan” (Mimesis, 2018).


Alessandra Campo
“Tardività”
Freud dopo Lacan
Mimesis Edizioni

www.mimesisedizioni.it
In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo “dopo”; l’effetto tangibile di un’esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L’intuizione di Freud è che l’inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c’è qualcos’altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l’inconscio è (wo Es ist), in atto, là l’Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt’uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l’assoluto. La Cosa s’attarda ma è simultanea. Che l’effetto tangibile di un’esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che “il tutto non è dato” e che l’inconscio è reale.

IL POSTO DELLE PAROLE
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