Tullio Avoledo
“Furland”
Chiarelettere Editore
chiarelettere.it
Il Furland era diventato il parco giochi del pianeta. Era un posto in cui si poteva tornare bambini e giocare senza pericolo con la più grande serial killer di tutti i tempi: la Storia.
«Tullio Avoledo è la risposta italiana a qualcuno che all’estero non esiste.»
Giorgio Faletti
Francesco Salvador è un tenente nazista di Kosakenland ’44. Questo, almeno, fino a che non finisce il suo turno, quando rientra nella sua casa nella Trieste asburgica della Belle époque e sulle Attrazioni e gli Onorevoli Ospiti si spengono le luci. Perché il Friuli non è più una regione, nell’Italia post 2023. È stata combattuta una guerra d’indipendenza, l’enigmatico Vittorio Volpatti ha preso il potere convincendo il popolo che l’unica strada possibile per sopravvivere in un mondo di nuovi potenti, gli Azionisti, fosse trasformare la regione in un parco divertimenti a carattere storico. E così, se Trieste torna a essere asburgica, Aquileia romana e Cividale longobarda, fra i monti della Carnia risorgono villaggi celtici e la Kosakenland del ’44. Ma non tutti sembrano d’accordo. Francesco Salvador, chiamato a scoprire chi sia lo Zorro anarchico che sabota le Attrazioni, si avventurerà nel cuore profondo di un mistero che racconta del paradosso su cui si fonda il mito delle radici e ha trasformato il Friuli in Furland. Con lo stile caustico e la capacità di guardare oltre il contemporaneo che da sempre lo contraddistinguono, in questo suo nuovo romanzo Avoledo ci conduce in un viaggio ai limiti del potere, mostrandoci chi potremmo diventare, e come potrebbero essere l’Italia e l’Europa di domani.
Nato a Valvasone, in Friuli, nel 1957, Avoledo ha esordito in letteratura nel 2003 con il fortunatissimo “L’elenco telefonico di Atlantide” (premio Forte Village Montblanc – Scrittore emergente dell’anno), romanzo che ibridava fantascienza e mitologia con una satira feroce del mondo bancario e della società italiana ai tempi dell’effimero trionfo della web economy. Ha poi pubblicato altri undici romanzi, prima per Sironi e poi per Einaudi e Marsilio, tra cui “Mare di Bering”, “Lo stato dell’unione”, “Tre sono le cose misteriose” (premio Super Grinzane Cavour), “La ragazza di Vajont”, “Breve storia di lunghi tradimenti”, “L’anno dei dodici inverni”, “Un buon posto per morire” (scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica) e “Chiedi alla luce”. Ha anche pubblicato per Rizzoli una personalissima e divertita versione, ambientata nell’Italia odierna, delle “Baruffe chiozzotte” di Goldoni. Ha partecipato con due romanzi (“Le radici del cielo” e “La crociata dei bambini”, Multiplayer) a “Metro 2033 Universe”, una narrazione collettiva internazionale sul mondo post catastrofe nucleare immaginato dallo scrittore russo Dmitry Glukhovsky; il suo terzo romanzo della serie, “Il conclave delle tenebre”, è di imminente pubblicazione in Russia. Suoi libri sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco, russo, polacco e ungherese.
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