Silvia Paoli
“La fotografia, soprattutto”
Mimesis Edizioni
www.mimesisedizioni.it
“È necessario oggi, ancora e sempre più, educare all’immagine, guardare ad autori che sono mossi da loro personali esigenze espressive e comunicative, sia pure meno ‘popolari’, consapevoli dell’evoluzione linguistica della fotografia, non coinvolti in ideologie o retoriche del consumismo, della ipertecnologia, dei nuovi media.
C’è bisogno di una nuova alfabetizzazione che richiede di comprendere l’evoluzione storica della fotografia e poi sperimentare i ‘modi’ della visualizzazione, come le variazioni del punto di vista, dell’attimo della ripresa, per capire il divenire dell’immagine e quindi scegliere infine quello che corrisponde al proprio ‘modo di vedere’, che è anche un giudizio sulla realtà.”
Italo Zannier (Spilimbergo, 1932), dopo gli studi di architettura e di pittura, si è dedicato alla fotografia (dal 1952) ed è stato un pioniere della storia della fotografia in Italia. Tra i fondatori del Gruppo friulano per una nuova fotografia (1955), interessato a ricerche sociologiche e ambientali, ha lavorato dapprima in Friuli (1952-65) e successivamente su tutto il territorio nazionale, dedicandosi in particolare alle coste e ai monti grazie a un’importante committenza da parte dell’ENI (1967-76). Impegnato nell’insegnamento universitario dal 1960, ha collaborato con diverse riviste (“L’architettura. Cronache e storia”, “Camera”, “Foto magazine”, “Popular photography”) e ha curato “Fotologia. Studi di storia della fotografia” e “Fotostorica. Gli archivi della fotografia”. È membro, tra l’altro, della Société européenne d’histoire de la photographie; ha collaborato a diverse esposizioni internazionali (La fotografia, in Paesaggio mediterraneo, Siviglia, Expo, 1992; la sezione di fotografia in The Italian Metamorphosis, New York, Guggenheim Museum, 1994, e Wolfsburg, Kunstmuseum, 1995; L’io e il suo doppio. Cent’anni di ritratto fotografico in Italia, Venezia, Biennale, 1995) ed è autore di numerosissimi saggi di storia e tecnica della fotografia. La sua inesausta attività e il suo pensiero critico hanno formato intere generazioni di fotografi e di studiosi.
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