Saveria Chemotti
“Ti ho cercata in ogni stanza”
L’Iguana Editrice
www.liguana.it
Le stanze sono così diverse; sono tranquille o tempestose, aperte sul mare, oppure sul cortile di un carcere; vi è a volte il bucato appeso, e a volte splendono di opali e sete; sono dure come il crine o soffici come la piuma… basta entrare in qualunque stanza di qualunque strada per sentirsi sbattere in faccia quella forza estremamente complessa della femminilità. E come potrebbe essere altrimenti?
Virginia Woolf
Così comincia:
Confesso che mi ero stupita quando al telefono, con aria sfuggente, mi aveva chiesto di trascorrere con lei un fine settimana, noi due sole. Avrei dovuto aiutarla a trovare una sistemazione alle cinquecentine della madre.
– Vorrei metterle nella libreria del salone. La settimana prossima arrivano gli operai a ristrutturare le stanze del secondo piano e il tetto, e vorrei sgomberare le cose più preziose. Dai, sorella, non fare la sostenuta, so bene quanto ti piace darti arie da arredatrice. Ti faccio preparare litri di tisana alla frutta, la crostata di mele e il gelato, promesso. E possiamo chiacchierare fino a tardi prima di addormentarci. Fammi questo regalo!
Mi aveva attraversata un brivido giù per la schiena mentre concordavo con lei gli ultimi particolari prima di mettermi in viaggio. La sua risata era troppo stridula. Dovetti allontanare la cornetta.
Ero partita dopo un paio di giorni e in macchina avevo corso come una matta. Con il piede sull’acceleratore smaltivo il disagio per averla trascurata troppo, ma anche l’ansia di rivederla. Sarebbe stato emozionante passare del tempo insieme come una volta, ma non riuscivo a giustificare l’urgenza di trasferire quei volumi alla libreria del piano terra. Un pretesto per restare sola con me, ecco di cosa si trattava.
Dovevo essere intenerita per la sua ennesima dimostrazione di affetto, certo. Eppure l’inquietudine non mi abbandonava. Avevo intercettato un’allegria fasulla nel suo accento, e lei si comportava così quando voleva propinarmi una bugia. Cos’aveva combinato stavolta?
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A due anni da La passione di una figlia ingrata, Saveria Chemotti torna al romanzo per raccontare la relazione profonda che lega due giovani studentesse universitarie, una ribelle avida di affetto e una schiva ma dalla pelle dura. Nel bel mezzo della contestazione, del femminismo e della rivoluzione sessuale, la loro amicizia alimenterà un sentimento intenso, messo alla prova dalle circostanze che scuoteranno le loro vite con contraccolpi dagli esiti fatali e dalle soluzioni imprevedibili.
La vicenda delle protagoniste, Lydia e Berta, testimonia la fatica e la felicità di conquistare un nuovo destino possibile. Per due, per molte, per tutte.
Saveria Chemotti è nata in provincia di Trento, ma vive e lavora a Padova, dove insegna Letteratura italiana di genere e delle donne. Dal 2003 al 2015 ha coordinato il Forum per le politiche e gli studi di genere dell’Ateneo come delegata del Rettore. Dirige la collana di studi Soggetti rivelati. Ritratti, storie, scritture di donne, per la casa editrice Il Poligrafo, e la collana di narrativa Vicoli. Vie strette secondarie. Paesaggi letterari inesplorati, per la casa editrice Cleup.
Ha pubblicato numerosi saggi sulla narrativa e la poesia del Novecento italiano e ha dedicato molte ricerche alla storia e alla cultura delle donne. Il suo primo romanzo è La passione di una figlia ingrata (L’Iguana editrice, Verona 2014), è finalista della XXXIV edizione del premio Giovanni Comisso.
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