Salvatore Veca
“Un’idea di spazio pubblico”
“Festival della Mente”
Sarzana, 2/4 settembre 2016
www.festivaldellamente.it
Venerdì 2 settembre, ore 17.45
SALVATORE VECA
Un’idea di spazio pubblico
L’idea di spazio pubblico è una delle tessere fondamentali della forma di vita democratica. In genere, quando pensiamo a una forma di vita democratica, pensiamo a un regime politico che ospita istituzioni, norme di livello costituzionale e ordinario, provvedimenti e scelte collettive. E li consideriamo elementi fondamentali di un regime di democrazia pluralistica e rappresentativa che, grazie a regole, norme e procedure, si distingue da regimi autocratici o autoritari. Questo quadro è certamente fedele ma, al tempo stesso, incompleto. Uno dei tratti distintivi cruciali di una democrazia è infatti l’ampiezza e la ricchezza del suo spazio pubblico, in cui si esercita la libertà democratica per eccellenza, quella di condividere con altri cittadini modi di valutare e proporre soluzioni di problemi collettivi fra loro alternativi e confliggenti. Lo spazio pubblico, in questa prospettiva, è uno spazio sociale, e non già istituzionale. È lo spazio delle voci di cittadinanza. Lo spazio in cui possono emergere potenzialità altrimenti non espresse, bisogni altrimenti non visibili, speranze altrimenti opache e negate. È uno spazio pieno di dissonanze e piuttosto cacofonico. Ma quando i confini di questo spazio sono vietati o ristretti, quando viene meno l’esercizio della libertà democratica o i costi d’accesso allo spazio pubblico di una democrazia diventano terribilmente alti e ineguali, allora la qualità di una democrazia mostra un deficit significativo e, a volte, severo. La questione centrale che emerge è quella dell’allineamento o del disallineamento fra spazio sociale e spazio istituzionale. Molti deficit e buona parte delle crisi entro le democrazie contemporanee emergono quando le voci di cittadinanza nello spazio pubblico, come spazio sociale, non trovano rispondenza entro lo spazio istituzionale dell’esercizio del potere temporaneo di governo delle società.
Salvatore Veca insegna Filosofia politica all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, di cui è stato prorettore dal 2005 al 2013. Presidente onorario della Fondazione Feltrinelli, è stato il direttore del suo Laboratorio Expo e curatore della Carta di Milano di Expo 2015. È presidente della Fondazione Campus di Lucca, del Comitato Premi della Fondazione Balzan e della Casa della Cultura di Milano. Fa parte della direzione della Rivista di filosofia, di Iride e dello European Journal of Philosophy. Fra i suoi ultimi libri: L’idea di incompletezza. Quattro lezioni (2011), L’immaginazione filosofica e altri saggi (2012), usciti per Feltrinelli; Un’idea di laicità (il Mulino, 2013); Non c’è alternativa. Falso (Laterza, 2014); La barca di Neurath. Sette saggi brevi (Edizioni della Normale, 2015); Il giardino di Camilla (Mursia, 2015).
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