Salem Zenia, Ines Cavalcanti
“Scritture in Lingua Madre”
Premio Ostana 2017
Nato nel 1962 a Frèha (Tizi-Ouzou), nella Kabylia algerina, è giornalista, poeta e romanziere. Scrive prevalentemente in amazigh, dando un contributo importante e riconosciuto alla promozione di questa lingua in ambito letterario.
Dal 1990 al 1995, Zenia ha lavorato al settimanale “Le pays/Tamurt”. Nel 1998, ha fondato un proprio giornale, “Racines-Izuran”, con l’impegno di difendere l’identità e la cultura del suo popolo.
Dal 2007 vive a Barcellona, dove è arrivato grazie al programma “Escriptor Acollit” promosso dal PEN Catalano e dalla Capitale catalana.
Sua prima opera letteraria è stata una raccolta bilingue di poesie Les rêves de Yidir/Tirga n Yidir (sogni di Yidir), pubblicato nel 1993 a Parigi dalle edizioni Harmattan.
Due anni dopo, nel 1995, con lo stesso editore, Zenia ha pubblicato il suo primo romanzo, Berber (Aurora).
Il romanzo descrive la società di Montreal negli anni ‘80. Il personaggio principale, Yidir, non solo è bloccato tra le maglie di una passione d’amore ma è anche immerso in una crisi sociale, specialmente in una crisi di identità. S’interroga su come sopravvivere, da berbero, in seno a uno stato-nazione come l’Algeria, e su come resistere alla pesante influenza dell’Islam politico.
Nel 2003 ha pubblicato, sempre a Parigi, “Iyil di wefru” (Potenza e spada), il suo secondo romanzo. Si tratta di una storia tragica che si svolge in un’Algeria dilaniata da una guerra senza nome, dove si affrontano diverse ideologie.
Nel 2004 ha pubblicato “Tifeswin/Printemps” (Primavera), scritto durante i sanguinosi anni ’90. È un omaggio alla primavera che annuncia una nuova era di libertà e di amore, contro l’ingiustizia, contro la dittatura del padre, quella degli anziani e di tutti i poteri costituiti.
Nella primavera del 2008 ha pubblicato il libro “Sol cec/Iṭij aderɣal”, una pubblicazione bilingue catalano-amazigh con 26 poesie inedite scritte in Catalogna nel maggio del 2007. È un’opera ricca di contrasti, in cui convivono l’amore e la lotta, il rimpianto e la ribellione, la malinconia e l’erotismo.
Salem Zenia è un autore prolifico e aperto alla sperimentazione e al confronto di lingue e culture, fortemente impegnato nella promozione e nell’affermazione dei diritti degli “Imazighem”. Di particolare rilievo è stata la sua partecipazione nella raccolta di poesia “La constitution européenne en vers”, a Bruxelles nel 2009, o il suo contributo con cinque poesie nel “2° Trobada de poetes per la pau” (2° incontro di poeti per la pace), a Lleida nel 2009.
Grazie anche al suo impegno culturale e sociale, Salem Zenia è diventato un personaggio-ponte tra la Kabylia, la Catalogna e l’Europa, anche grazie alla sua partecipazione ad eventi come la celebrazione della “Giornata internazionale dei rifugiati” nel 2010, o interviste a Radio Catalunya, dibattiti televisivi sugli eventi delle cosiddette “pimavere arabe” del 2011 e, poi, sulla presenza “amazigh” in Catalogna.
PACE
Calmati o cuore.
Non essere spaventato.
Il tempo farà ciò che aspetti.
Tutto ciò che tocchiamo
e guardiamo con gli occhi
ci muove a tenerezza.
Non appena nasciamo
non facciamo altro che aspettare
ciò che il tempo ci riserva.
PATRIA MIA
Ho il cuore malato di te,
vivo abbattuto per la pena,
attraversando colline
che non hanno dato mai luce
a una pace duratura.
Due non li puoi unire
finché ciò che li separa
è un abisso d’odio.
Perciò il saggio dice
che dentro te stessa
hai il mostro affamato
che alimenti con vite.
Oh, la patria mia!
(traduzioni di Carla Valentino)
IL POSTO DELLE PAROLE
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