Roberto Rossi Precerutti
“Fatti di Caravaggio”
Il lavoro dell’ombra e altre piccole metafisiche di Michelangelo Merisi
Nino Aragno Editore
www.ninoaragnoeditore.it
XVIII
“E’ un tempo di silenziosa vergogna, non ha importanza il mondo in cui si sceglie di star dentro all’irrealtà delle cose. Instabile, la promessa della sera rotola nella lunga caduta della luce sul desco strappato a una povertà che forma l’ingiuria dell’anima, e c’è un punto finale da apporre all’usura dell’amore, mentre chi non hai saputo riconoscere leva la mano trasparente nell’aria morta della stanza a rifare eterno il presente che consacra, lasciandolo imperfetto, quel buio. Davanti al palcoscenico di fortuna, listato dal tappeto che raduna un oriente di modesti pigmenti sotto il candore della tovaglia, nessun gesto è possibile, stagna soltanto una caparbia sfigurata volontà di vedere questo niente di tumultuosa giustizia”
(Cena in Emmaus, Londra)
XLVII
“Come per una legge antica
il corpo cereo si abbandona
all’alta luce che trafigge
un tempo d’infinito nero:
semivivo, solca il silenzio
della fiumana scintillante
un cuore restituito a sponsali
severi per confidare ancora
nel frastuono degli orizzonti –
la testa rovesciata immerge
nella distanza della morte,
e con misura d’invisibile
gioia si rifugia in ogni traccia,
scrive nel vuoto la sua sorte”
(Maddalena in estasi, Roma)
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Roberto Rossi Precerutti, nato a Torino da una famiglia piemontese di antica origine, i Rossi dalla Manta, al cui ramo fiorentino appartenne Ernesto Rossi, illustre figura dell’antifascismo italiano, ha vissuto a Parigi durante la giovinezza. Laureatosi in Lettere presso l’Ateneo torinese con una tesi di Istituzioni medievali (relatore Giuseppe Sergi), ha fondato nel 1980 le edizioni L’arzanà. Non tenendo conto di alcune plaquettes pubblicate tra la Francia e l’Italia, il suo esordio poetico è costituito dalla raccolta Entrebescar (1982), alla quale hanno fatto seguito Falso paesaggio (1984), Anagrammi (1988), Musiche da cantar solo (1994), Stella del perdono (2002).
Negli anni Novanta Rossi Precerutti comincia una intensa collaborazione con Nicola Crocetti, nella cui rivista Poesia compaiono suoi contributi poetici e critici e numerose traduzioni dal francese, dal provenzale, dal catalano e dallo spagnolo. Per i tipi dell’editore milanese escono anche le sue raccolte poetiche maggiormente significative: Una meccanica celeste (2000, Premio Lorenzo Montano 2001), Elogi di un disperso mattino (2003), Rovine del cielo (2005, Premio Mondello 2006; Premio Val di Comino 2009), La legge delle nubi (2012), Rimarrà El Greco (2015, finalista al Premio Viareggio 2015). Sempre da Crocetti vedono la luce le antologie Le più belle poesie di Stéphane Mallarmé (1994), Le più belle poesie di Arthur Rimbaud (1995), Torino art nouveau e crepuscolare (2006).Ha inoltre pubblicato la suite Lezioni di tenebre su Nuovi Argomenti (n.7, Mondadori 1999), la silloge poetica Spose celesti (2006) e l’antologia Poeti per Torino (2008) presso l’editore milanese Viennepierre, la plaquette L’intimità della luce per l’editore luganese alla chiara fonte (2008), la raccolta di trovatori provenzali Midons (2010) per Enrico Casaccia. Vinse molta bellezza (Neos Edizioni 2015) , Domenica delle fiamme (Aragno 2016), Fatti di Caravaggio (Aragno 2016) sono suoi libri di versi più recenti.
Nel 2012 per il gruppo Rizzoli – Corriere della Sera ha curato alcune antologie di poeti francesi: Arthur Rimbaud, Il sublime visionario; Stéphane Mallarmé, Una rosa cinta di tenebre; Jacques Prévert, Canzone del mese di maggio; Guillaume Apollinaire, Parole mutate in stelle.
È presente nell’antologia Canone inverso. Anthology of Contemporary Italian Poetry, a cura di Pietro Montorfani, Gradiva Publications, Stony Brook, New York, 2014.
Dirige la collana La Mandetta del marchio torinese Neos edizioni, per la quale ha curato tra l’altro l’edizione dei testi teatrali La caccia, Nella tana di Luigi Lo Cascio (2012) e ha promosso la ripubblicazione dei poeti crepuscolari Nino Oxilia (2014, a cura di Patrizia Deabate) e Giulio Gianelli (2016, a cura di Giacomo Rossi Precerutti).
fonte: www.wikipedia.it
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