Paolo Bertezzolo, Luigi Adami
“La fede nuda”
Gabrielli Editori
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Nel profondo, il problema non è Dio, ma in quale Dio credere. Credere in un Dio sbagliato è il più grande disastro che possa capitare, tanto più se capita a tutta una religione e a tutta una civiltà. David M. Turoldo
Il processo condensato in questo libro – scritto insieme da Paolo Bertezzolo e Luigi Adami – è quello di un vissuto portato alla parola e con umile convinzione trasmesso, in modo da diventare stimolo al confronto e motivo di arricchimento per altri.
Sotto l’incalzare delle sagge domande di Paolo Bertezzolo rivolte a don Luigi Adami, si sente l’eco dei vissuti dell’infanzia, della malattia, del contatto continuo con la gente. C’è la ricorrente memoria, affettuosa e riverente, di personaggi come David Maria Turoldo, Ernesto Balducci ed altri, con cui don Adami ha intrecciato relazioni significative ed amicali. Costante è il riferimento al lungo e multiforme cammino di ricerca condotto assieme al “gruppo per il pluralismo e il dialogo”, al quale hanno dato il loro contributo, nel tempo, personalità di spicco e dalle competenze più varie.
È da credente che don Luigi Adami affronta gli interrogativi di senso che questa ricca gamma di vissuti solleva. La fede, che egli esprime, è una fede che in qualche momento commuove, tanto è intrisa di tenerezza fiduciosa. È una fede “nuda”, che non vuole mettersi al riparo di ideologie, né intende distribuire certezze a buon prezzo per arginare le inevitabili e umane paure.
È una fede che non ha paura di confrontarsi con il dubbio, nella convinzione che il dubbio può favorire una purificazione della fede, può liberare i suoi contenuti da rappresentazioni infantili, può preservare il mistero di Dio dal pericolo di diventare un “idolo vano”. In questa “pensosità” credente, don Adami non si sente del tutto lontano dal “fratello ateo, nobilmente pensoso” di Turoldo, perché la vera linea di demarcazione non è tra chi si dice credente e chi si confessa ateo, ma tra “chi cerca continuamente” e chi non cerca più.
Dalla Prefazione di Augusto Barbi
Luigi Adami è parroco da 45 anni a San Zeno di Colognola ai Colli, in provincia di Verona. Sotto la sua guida pastorale la parrocchia è diventata un luogo di incontro e confronto di tanti protagonisti, sacerdoti e laici, credenti e non credenti, della vita ecclesiale e civile nazionale, tra cui, in particolare, i suoi grandi amici David Maria Turoldo e Ernesto Balducci. Nel 1975 ha dato vita con altri amici al Gruppo per il pluralismo e il dialogo. Come membro della commissione diocesana per l’Ecumenismo e il dialogo è stato, con altri sacerdoti che ne facevano parte, l’animatore della decennale esperienza ecumenica della diocesi di Verona con il Patriarcato di Mosca negli anni ’90. Per la sua attività pastorale, su iniziativa del vescovo di Verona padre Flavio Roberto Carraro, nel 2005 è stato nominato Cappellano di Sua Santità. Autore con Paolo Bertezzolo del libro La fede nuda. Dialogo sul credere e il dubitare, Gabrielli editori 2019.
Paolo Bertezzolo, impegnato a lungo nell’associazionismo cattolico, è stato prima insegnante di storia e filosofia, poi dirigente scolastico nei licei. Eletto deputato nell’XI legislatura, è tornato in seguito al lavoro e all’impegno sociale. Ora è in pensione. È sposato, ha due figli e il nipote Tommaso, con cui fa lunghe chiacchierate e gustose risate. Ha pubblicato numerosi saggi e diversi libri. Tra questi, nel 1992, “Francesco Angeleri. Un rosminiano veronese” vincitore nel 1993 del “Premio Emilio Chiocchetti” del “Progetto Rosmini” di Rovereto e, nel 2011, “Padroni a chiesa nostra. Vent’anni di strategia religiosa della Lega Nord”. Con Gabrielli editori ha pubblicato: Il tempo della danza (2004) e Ester, che ha vinto il secondo premio al concorso internazionale di letteratura “Città di Moncalieri” nel 2007; Il palazzo dei baci rubati (2018) e con Luigi Adami La fede nuda. Dialogo sul credere e il dubitare (2019).
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