Marco Aime
“Dialoghi sull’uomo”
Pistoia, da venerdì 24 maggio a domenica 26 maggio 2019
dialoghisulluomo.it
Marco Aime
Dialoghi sull’uomo
Dalla comunità al muro, perché a volte i razzismi vincono?
venerdì 24 maggio 2019 21.30
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“Comunità” è una parola che sembra venire dal passato, che evoca calore, intimità, conoscenza, capacità di stare assieme. Ma non è semplice costruire una comunità, occorre una volontà continua di convivere, di negoziare quotidianamente con gli altri, di mantenere vive le relazioni. Una comunità è un progetto comune a cui occorre credere affinché continui a vivere. Accade, infatti, che influenze esterne o fratture interne mettano in crisi i legami tra le persone, che l’orizzonte comune sbiadisca o addirittura svanisca nel vuoto. Ecco allora che quel senso di appartenenza viene meno e ci si ritrova orfani della comunità. Accade anche che paura, rabbia, egoismo finiscano per restringere i confini del Noi, fino a escluderne gli Altri, risvegliando nuovi o vecchi razzismi. Allora si costruiscono quei muri che ci negano ogni orizzonte e gettano su di noi la loro ombra, raffreddando quel tepore che la comunità sapeva dare.
Marco Aime
“Comunità”
Il Mulino Editore
https://www.mulino.it/isbn/9788815280879
“Comunità” è una parola che sembra venire dal passato, che evoca calore, intimità, conoscenza, capacità di stare assieme. Ma non è semplice costruire una comunità, occorre una volontà continua di convivere, di negoziare quotidianamente con gli altri, di mantenere vive le relazioni. Una comunità è un progetto comune a cui occorre credere affinché continui a vivere. Accade, infatti, che influenze esterne o fratture interne mettano in crisi i legami tra le persone, che l’orizzonte comune sbiadisca o addirittura svanisca nel vuoto. Ecco allora che quel senso di appartenenza viene meno e ci si ritrova orfani della comunità. Accade anche che paura, rabbia, egoismo finiscano per restringere i confini del Noi, fino a escluderne gli Altri, risvegliando nuovi o vecchi razzismi. Allora si costruiscono quei muri che ci negano ogni orizzonte e gettano su di noi la loro ombra, raffreddando quel tepore che la comunità sapeva dare.
Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008); L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012); La fatica di diventare grandi (con G. P. Charmet, 2014) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); African graffiti (Stampa Alternativa, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006); Timbuctu (2008); Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009); Gli uccelli della solitudine (2010); Cultura (2013); L’isola del non arrivo (2018) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013); Etnografia del quotidiano (2014) per elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino. Conversazione con Francesco Guccini (2014); Senza sponda (2015) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019). Ha curato Atlante delle frontiere (2018, Add editore).
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