Luciano Funetta
“Dalle rovine”
Tunué Edizioni
«Di solito gli uomini disperati arrivano tutti allo stesso punto, alla stessa solitudine reale o immaginaria, approdano a una pace piena di stranezze, di cose fuori posto, una specie di deserto con il cielo bianco, un corvo appollaiato su un’antenna televisiva contro il cielo bianco»
Un romanzo per chi non ha paura, pur sapendo che nella letteratura c’è molto di cui avere paura…
Il collezionista di serpenti Rivera, grazie a un video amatoriale, entra in contatto con l’insolita e seducente scena della pornografia d’arte. Questa esplorazione si trasforma ben presto nella discesa in un abisso popolato da figure oscure, tra le quali spicca un argentino a dir poco enigmatico: Alexandre Tapia. Proprio attraverso la frequentazione di Tapia, Rivera scoprirà un universo di abiezioni private e catastrofi collettive, vittime invisibili e carnefici rimasti impuniti.
“Una sera, dopo aver spento le teche, Rivera andò in cucina – il corpo sudato che scintillava gigantesco nella luce del neon. Si scaldò due pezzi di carne e si sedette. Masticava lentamente e guardava nel vuoto. Ogni due bocconi posava la forchetta per passarsi una mano sull’addome. Sapeva che noi eravamo lì a guardarlo, ma non se ne curava.
Quando ebbe terminato di mangiare rimase immobile, fissando un punto sulla parete di fronte a lui. Per un po’ rimase immobile sulla sedia, con la schiena dritta e le mani sulle ginocchia, davanti al piatto vuoto, poi si alzò e si diresse verso la stanza delle teche. Noi lo seguimmo. Premette un interruttore e i terrari si illuminarono con un bagliore tremolante. Alcuni serpenti, intorpiditi, cominciarono a muoversi, a srotolare le spire tirandole fuori dal sopore del sonno. Rivera stava al centro della stanza a osservare il loro risveglio. Dopo qualche minuto andò in camera da letto e si mise a frugare dappertutto in cerca della videocamera. Quando la trovò, tornò nella stanza delle teche e la sistemò su un cavalletto. Tutto si svolse in silenzio. Si sentivano solo il ronzio delle lampade a voltaggio controllato che illuminavano le gabbie di vetro e quello del piccolo freezer che conteneva i pasti surgelati dei serpenti.”
Il collezionista di serpenti Rivera, grazie a un video amatoriale, entra in contatto con l’insolita e seducente scena della pornografia d’arte. Questa esplorazione si trasforma ben presto nella discesa in un abisso popolato da figure oscure, tra le quali spicca un argentino a dir poco enigmatico: Alexandre Tapia.
Proprio attraverso la frequentazione di Tapia, Rivera scoprirà un universo di abiezioni private e catastrofi collettive, vittime invisibili e carnefici rimasti impuniti.
La collana Romanzi Tunué, diretta da Vanni Santoni, si arricchisce di un’opera ipnotica e allucinatoria. Una storia di uomini che, come scriverebbe Vollmann, “rappresentano un incubo per sé stessi”, e che scelgono di sublimare le loro vite in un’ultima, sanguinaria opera d’arte.
http://www.sulromanzo.it/blog/dalle-rovine-di-luciano-funetta-quando-il-tempo-si-annulla
Il collezionista di serpenti Rivera, grazie a un video amatoriale, entra in contatto con l’insolita e seducente scena della pornografia d’arte. Questa esplorazione si trasforma ben presto nella discesa in un abisso popolato da figure oscure, tra le quali spicca un argentino a dir poco enigmatico: Alexandre Tapia.
Proprio attraverso la frequentazione di Tapia, Rivera scoprirà un universo di abiezioni private e catastrofi collettive, vittime invisibili e carnefici rimasti impuniti.
Luciano Funetta, classse 1986, vive a Roma. Fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius. Ha pubblicato racconti su WATT, Granta Italia, Costola e altre riviste. È tra gli autori di Dylan Skyline – dodici racconti per Bob Dylan (Nutrimenti, 2015).
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