Valentina Fortichiari “Mi facevi sentire Dostoevskij”

Valentina Fortichiari Valentina Fortichiari "Mi facevi sentire Dostoevskij" Tea Libri

Valentina Fortichiari
“Mi facevi sentire Dostoevskij”
Manuale-Memoir di un Ufficio Stampa
Prefazione di Ildefonso Falcones
Tea Libri

www.tealibri.it

Un libro che racconta che cos’è e come funziona un ufficio stampa editoriale.
Un vivo racconto di ricordi, incontri, momenti eccezionali di un mestiere unico.
Un volume imperdibile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dell’editoria.

Oltre vent’anni alla guida dell’ufficio stampa di un grande gruppo editoriale sono un’avventura unica. Valentina Fortichiari l’ha vissuta fino in fondo e ha scelto di raccogliere in questo libro ricordi, incontri memorabili, aneddoti, ma anche riflessioni approfondite, esempi concreti e indicazioni pratiche su come funziona, o dovrebbe funzionare, un ufficio stampa e come si crea e si mantiene nel tempo un rapporto di fiducia e collaborazione con gli autori, da un lato, e con i giornalisti e tutti gli altri operatori della cultura, dall’altro. Nonostante le incessanti novità tecnologiche, in un lavoro simile, la chiave decisiva è ancora il tratto umano della persona, che trova la sua espressione ultima in tre momenti fondamentali: l’educazione, il carattere, lo stile. Ed ecco perché accanto ai capitoli «teorici» si affianca una galleria di grandi personaggi: editori, autori, uomini di cultura, da Mario Spagnol a Vikram Seth, da Jostein Gaarder a Dirk Bogarde (cui è dedicato un commosso ritratto) a Ildefonso Falcones (che firma anche un’affettuosa prefazione).
Forte della sua esperienza, Valentina Fortichiari descrive e illumina ogni angolo di questo avamposto della comunicazione che, al centro della rete culturale di un Paese, ne segue l’evoluzione del costume, le mode, i dibattiti, si mantiene costantemente aggiornato sulle nuove idee e sui nuovi protagonisti, e tutto traduce con determinazione e pazienza in azione quotidiana.

Con la prefazione di Ildefonso Falcones

A conti fatti, ripensando alla mia esperienza, posso dire che la carta vincente è stata l’umanità. La capacità di non dimenticare mai che in tutti i rapporti interpersonali, che sono molti e articolati – agendo nell’universo dell’editoria, della cultura –, la chiave è stabilire un modo corretto, onesto, aperto di collaborazione. Si dovrebbe davvero riuscire a conoscere e “sentire” le varie personalità, per meglio interagire, non solo per ogni aspetto professionale, ma anche con gesti, attenzioni, accortezze che fanno la differenza. Si deve essere capaci di atti umani con tutti, sempre.

Il galateo del perfetto ufficio stampa.
Robinson – la Repubblica

Valentina Fortichiari è autrice di un libro tra la riflessione sull’editoria e l’autobiografia, in cui condensa la sua straordinaria esperienza personale e offre perle inaspettate.
Dino Messina, Il Corriere della Sera

Nel suo manuale – memoir Mi facevi sentire Dostoevskij, Valentina Fortichiari ci consegna, a volte tra le righe, non solo una mappa anche teorica su il mestiere «più bello del mondo», ma proprio la temperie esistenziale, il clima che si respira.
Mario Baudino, La Stampa

Nata a Milano, Valentina Fortichiari ha sempre lavorato nel settore editoriale. Esperta di archivi e di biografie, ha curato e cura l’opera di Cesare Zavattini e di Guido Morselli, ai quali ha dedicato saggi critici. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Lezione di nuoto. Colette e Bertrand, estate 1920 (Guanda 2009), che ha vinto i premi Rapallo per la sezione Ortese, Grazia Deledda e Rhegium Julii, cui hanno fatto seguito Non ha mai quiete, romanzo sulla figura di Leonardo da Vinci (Sedizioni 2015) e La cerimonia del nuoto, raccolta di racconti ispirati dalla sua passione acquatica e dal suo passato agonistico (Bompiani 2018). Nelle edizioni TEA ha pubblicato il manuale Nuotare tutti, subito e bene, diventato nel tempo un vero long seller. Ha svolto e svolge l’attività di libera docenza in comunicazione e tecniche del racconto in diversi Master universitari, tra i quali il Master ideato e diretto da Umberto Eco presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna (5 edizioni), quelli della Fondazione Mondadori di Milano (7 edizioni), dell’Università Statale di Milano (7 edizioni), del collegio Santa Caterina di Pavia (7 edizioni) e dell’Università Cattolica di Milano (3 edizioni), nonché del Laboratorio da lei ideato presso il Circolo dei Lettori di Torino (6 edizioni), e presso «Fenysia, i linguaggi della cultura», scuola fondata da Alba Donati a Firenze.

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