IL POSTO DELLE PAROLE
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CONVERSAZIONE
DI
LIVIO PARTITI
CON
SIMONETTA CERRINI
"L'APOCALISSE DEI TEMPLARI"
Missione e destino dell'ordine religioso
e cavalleresco più misterioso del medioevo.
MONDADORI
Nel XIII secolo i templari consegnarono a un
affresco di grande forza simbolica, dipinto sulla controfacciata della
chiesa perugina di San Bevignate, il compito di delineare i tratti
salienti e più enigmatici del loro ordine religioso. Dipingendo un
itinerario immaginario dalla terra al cielo, i frati del Tempio
rappresentarono, in quattro scene sovrapposte, ciascuna contrassegnata
da un animale il cuore della loro missione e visione del mondo: la
battaglia contro gli avversari del Santo Sepolcro, la sfida al nemico
interiore dello spirito, il legame con la Chiesa di Cristo e la
prospettiva apocalittica. Simonetta Cerrini, studiosa dei templari,
assume l'affresco di San Bevignate come bussola narrativa per
addentrarsi nei territori inesplorati della loro storia. Affidandosi a
molteplici strumenti d'indagine, l'autrice ricostruisce le imprese della
prima congregazione di religiosi laici in armi della cristianità, che
mosse i suoi passi in un'età permeata dall'ansia della fine dei tempi.
Il lettore affronterà così il deserto degli eremiti, ritroverà le tracce
della reliquia più prestigiosa, la Sindone, dopo aver recuperato in
Spagna quella di Bevignate, il misterioso santo templare. E con il cuore
e gli occhi alla Città Santa non potrà restare insensibile all'attesa
escatologica che non abbandonò mai i cavalieri dalla veste bianca,
capaci di immaginare un "nuovo mondo" dopo la cocente disillusione
seguita al fallimento delle ragioni ideali delle crociate.
ascolta qui la conversazione
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"Ogni vita è grande
ogni storia è vera
e racconta oggi
un sogno che prima non c'era."
GIAN PIERO ALLOISIO
dalla canzone Ogni vita è grande
(Universal, 2012)
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I templari nacquero da un momento di crisi profonda, personale e collettiva: dopo la conquista di Gerusalemme terrena, si sentirono senza meta, privi della strada per la Gerusalemme celeste. Il loro mondo era finito. Si risollevarono pensando a una sola cosa: "C'è bisogno di noi". E sognarono un mondo nuovo, fatto della loro attività consueta, che era quella militare, ma anche di dignità del lavoro, di valorizzazione della spiritualità dei laici, di solidarietà fra diverse classi sociali, di povertà personale e di rinuncia ai privilegi, al riconoscimento pubblico, alla gloria e ai desideri personali. Il mondo nuovo dei templari era aperto alla condivisione di liturgie e di devozioni con i cristiani d'Orientte e con i musulmani.
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IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare