ROMANA PETRI

Conversazione di Livio Partiti con Romana Petri "Figli dello stesso padre", Longanesi

 

 

 

ROMANA PETRI

"FIGLI DELLO STESSO PADRE"

LONGANESI

 

 

Figli dello stesso padre, ma di due donne diverse, Germano ed Emilio si
rivedono dopo un lungo silenzio. Sono diversissimi, accomunati
unicamente dall’amore insoddisfatto per il padre Giovanni, una figura
possente, passionale ed egocentrica, che ha abbandonato la madre di
Germano perché la sua nuova donna aspettava un figlio, Emilio, per poi
abbandonare poco dopo anche lei come tutte le altre donne della sua
vita. Germano, pur essendo sempre stato il preferito del padre, non ha
mai perdonato al fratello piccolo di essere la causa del divorzio dei
genitori. Emilio, cresciuto sapendo di essere il figlio non voluto, ha
sempre cercato, invano, l’affetto del padre e del fratello. Nei pochi
giorni che trascorreranno insieme, le antiche rabbie e il richiamo del
sangue riemergeranno furiosi.


 Romana Petri è autrice di vari romanzi e raccolte di racconti con i quali ha vinto numerosi premi. Con Longanesi ha pubblicato, nel 2011, Tutta la vita
(TEA, 2013). Le sue opere sono state tradotte in Francia, Inghilterra,
Stati Uniti, Germania, Olanda e Portogallo. È editrice e traduttrice e
collabora con “Il Messaggero” e il “Corriere della Sera”. Vive tra Roma e
Lisbona.


Romana Petri racconta la vicenda dei due “figli dello stesso padre” –
fratelli nella profondità delle ossa, ma in tutto il resto
assolutamente diversi e spesso contrapposti, – proiettandola sullo
sfondo vasto e molteplice di un’intera saga famigliare. Ne sono
protagonisti, oltre ai due fratelli, Germano ed Enrico, le due madri,
alcuni dei nonni, il padre Giovanni, bizzarro e incostante, e, sia pure
di scorcio, le innumerevoli ragazze di cui lui s’innamora e che di lui
s’innamorano. La materia, dolente e talvolta persino disperata, ma anche
spesso allegra e autoironica, viene rappresentata con enorme
delicatezza di sentimenti e una rara sobrietà stilistica e narrativa.
Persino lo scioglimento, finalmente positivo dell’antagonistico
rapporto, che avrebbe potuto apparire una soluzione di comodo all’intera
vicenda, viene risolto con tratti rapidi ed intensi e una grande verità
sia psicologica sia umana. Eccellente ovunque l’uso del dialogo. Si
tratta, insomma, di un vero romanzo, solido e godibile, scritto con una
sapienza letteraria fuori del comune, abbastanza rara oggi al di fuori
di questa consolidata tradizione narrativa.

Alberto Asor Rosa 


Un padre prima conteso e poi rimpianto. Due figli di madri diverse,
vicini e lontani nello stesso tempo. In mezzo, una costellazione di
famiglie allargate, dai confini liquidi, con tante storie pregresse ma
sempre incombenti. È questa, in estrema sintesi, la traccia del nuovo
romanzo di Romana Petri: magistrale nell’uso dei tempi che si
sovrappongono, nella narrazione di storie che tendono a farsi
palinsesti, nel dialogo tra luci e ombre, tra amori e risentimenti. Un
romanzo maturo e originale.

Salvatore Nigro

 

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ROMANA PETRI

 

 

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