Roberto Rossi Precerutti “Sonetti funebri” Luis de Góngora

Luis de Gongora. Sonetti funebri. Neos Edizioni Luis de Gongora. Sonetti funebri. Neos Edizioni

Roberto Rossi Precerutti
“Sonetti funebri”
Luis de Góngora y Argote
Neos Edizioni

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Escono nella collana Neos Edizioni Poesia i “Sonetti funebri” del più grande lirico spagnolo del Seicento, Luis de Góngora. La cura è del poeta Roberto Rossi Precerutti, le cui traduzioni da diverse lingue neolatine sono apparse prevalentemente nei volumi e nella rivista “Poesia” dell’editore Crocetti, nonché in alcune antologie pubblicate, fra l’altro, da Rizzoli-Corriere della Sera.

“Sonetti funebri” rappresentano uno dei vertici della poesia barocca europea: perfezione vertiginosa della struttura e amara riflessione sulla impermanenza della gloria terrena e di ogni fasto mondano.
Accostarsi alla lirica gongorina significa innanzi tutto scoprire quella splendida ossessione della forma, quello strenuo lavoro sulla parola che rivelano l’inquietudine dell’uomo del Barocco di fronte all’infinita molteplicità del reale.Inoltre, la severa precisione con cui il poeta esplora la presenza della morte nel quotidiano e l’austera attitudine a nominarne i particolari materiali che ne simboleggiano il trionfo sono drammatica testimonianza dell’unica scelta ascrivibile a un’istanza di umana dignità, cioè l’accettazione di un percorso terreno sublimato certo dalla cristiana promessa di salvazione, ma anche dal coraggioso confronto con la mutevolezza del destino che sovente trascina nella rovina i grandi e i potenti.

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Espressione di un’affascinante stagione culturale, artistica e politica che volge ormai al tramonto, l’opera di Góngora, al pari della pittura di Velázquez che al poeta dedicò un magnifico ritratto, illumina di indimenticabile luce la Spagna del Siglo de Oro. Luis de Góngora y Argote nasce a Cordova l’11 luglio 1561 da una famiglia della media nobiltà, invero non molto facoltosa. Avviato alla carriera ecclesiastica, studia all’Università di Salamanca e costruisce precocemente la sua fama di autore ingegnoso e versatile. Numerosi i viaggi e i soggiorni presso la corte (nel 1617 sarà nominato cappellano d’onore del sovrano) che gli consentono di legarsi a personaggi potenti e influenti, anche se la sua carriera mondana non sortirà gli effetti sperati, ingenerando sentimenti di delusione e disinganno. Il suo successo letterario, ormai indiscusso, contrasta dunque con le angustie di una non mai superata precarietà economica e il disfavore dei grandi, cui con tanta speranza si era affidato. Il poeta muore nella sua città natale il 23 maggio 1627. Cospicua la produzione in versi, nella quale spiccano, oltre ai numerosissimi sonetti, i poemi Fábula de Polifemo y Galatea e le Soledades. 

Roberto Rossi Precerutti, poeta, saggista e traduttore, vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1953. Le sue raccolte di versi sono apparse prevalentemente per i tipi degli editori Crocetti, Aragno, Neos.   Tra gli ultimi titoli: Genio dell’infanzia cattolica (Aragno 2021) e Lo sgomento della grazia (Neos 2022). 


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