Roberto Lasagna “Nanni Moretti”

Nanni Moretti Nanni Moretti

Roberto Lasagna
“Nanni Moretti”
Il cinema come cura
Mimesis Edizioni

http://mimesisedizioni.it/

Da Io sono un autarchico a Tre piani, il cinema di Nanni Moretti ci invita a superare i nostri schemi mentali attraverso alcuni dei film più originali e disarmanti prodotti in Italia dagli anni Settanta a oggi. Dalle ossessioni dell’alter ego Michele Apicella a quelle di un autore maturo che continua a interrogare lo spettatore in opere calate dentro le esitazioni di un neoeletto Papa in crisi, di una regista in scacco esistenziale, dei condomini di una palazzina romana ispirata alle pagine dello scrittore Eshkol Nevo. Tutto il cinema di Moretti come percorso di rivendicazione di una crisi che è motivo di autoanalisi, per l’autore e per lo spettatore


“Curarsi con il cinema, seguendo un autore che ci parla di insofferenze e di punti di vista sulle relazioni; un autore mai imparziale, che ci invita a mettere in discussione i nostri schemi mentali anche quando sembra volerci far soprattutto sorridere. Il suo cinema ci dice di noi in molti modi, ridesta il nostro bisogno di reagire, di essere osservatori attivi del nostro tempo. Curarsi per riprendere, con il cinema, un discorso magari interrotto tra le intemperie delle vicende storiche ed esistenziali, portando alla luce grazie all’esperienza trasformativa che il linguaggio dei film favorisce e riflette. Motivati da una tensione interiore, quella comune a Nanni Moretti, la cui passione civile e il cui attivismo politico sono espressione di una partecipazione intensa, sentita (…) nel percorso di Moretti è possibile rivedersi, cambiati, segnati dal tempo, immutati e diversi, feriti ma ancora vigili e non piegati. Un atteggiamento che è autenticamente schietto, sin dalle intemperanze dei primi lungometraggi, dove l’autore trova lo slancio per offrire la coerenza di chi evita costantemente qualunque posa che lo renderebbe conciliante o simpatico”.

Roberto Lasagna, saggista e critico, è stato per quindici anni tra i collaboratori della rivista “Duellanti” ed è tra i fondatori della casa editrice Falsopiano. Laureato in Filosofia con una tesi in Estetica del cinema, è autore di brillanti saggi sul cinema e sui registi, tra i quali: Martin Scorsese (1998), America perduta. I film di Michael Cimino (1998), Wenders Story. Il cinema, il mito (1998), Russ Meyer (2000), Al Pacino (2000), Lars Von Trier (2003), Steven Spielberg (2006), I film di Dario Argento (2009), Walt Disney. Una storia del cinema (2011).


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