Roberto Balzani
“Andare per i luoghi del Risorgimento”
il Mulino Editore
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Per riscoprire come siamo diventati «noi». Dalle piazze Garibaldi ai forti abbandonati, tra lapidi dimenticate e paesaggi incontaminati, si viaggia dentro la storia. La storia che, di solito ricordata solo per capitoletti che, se riannodati, restituiscono a un Paese profondamente diverso il senso della sua unità.
Dalle celebrazioni per il 150esimo dello Stato italiano, il Risorgimento ha conosciuto un revival, come i suoi luoghi, spesso coincidenti con ambienti naturali spettacolari. Per decenni, un intento pedagogico nazionale ha ispirato, in nome di una memoria comune, un turismo celebrativo, spesso oggetto di gite scolastiche, il più delle volte frammentario e retorico. Ripristinare oggi uno sguardo maturo sui tanti teatri della vicenda risorgimentale può regalare, oltre che scoperte sorprendenti, momenti toccanti e suggestivi. Dal Capanno di Garibaldi vicino a Ravenna, a Sapri e Padula sulle orme di Pisacane, da S. Martino della Battaglia a Caprera e via raccontando. Si snoda un itinerario tra storia e natura, che tocca località talvolta poco conosciute, meritevoli di essere sottratte all’oblio.
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Roberto Balzani insegna Storia contemporanea nell’Università di Bologna. Dal 2017 al 2020 ha presieduto l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna. Con il Mulino ha pubblicato, fra gli altri, «Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco» (2012). «La Romagna. Storia di un’identità» (20122). «Memoria e nostalgia nel Risorgimento» (2020) e ha curato «I territori del patrimonio. Dinamiche della patrimonializzazione e culture locali» (2016).
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