Ray Banhoff
“Attraverso la notte”
Adelphi Edizioni
www.adelphi.it
Introduzione di Stephen King
Traduzione di Gianni Pannofino
«Alcune esperienze sono estranee alla vita di tutti i giorni, “condannate per un certo tempo a errare nella notte” prima che la mente umana possa riconoscerle per ciò che sono o liquidarle come semplici fantasie». E sono proprio esperienze incomprensibili, quasi aliene, quelle al cuore del primo dei due romanzi scritti da William Sloane – due romanzi che, ignorando ogni rigida distinzione di genere, alla fantascienza intrecciano con sapienza orrore, giallo e commedia, e che Stephen King non ha esitato a definire «opere letterarie a tutto tondo». Qui la vicenda ha inizio una notte del 1936, quando Bark e Jerry, due giovani in visita alla loro ex università, trovano il professor LeNormand, luminare di astronomia, avvolto da un fuoco «mai visto», simile a «un parassita che lo possedeva e lo consumava, apparentemente dotato di vita propria».
Ma come mai le fiamme che ne carbonizzano il corpo risparmiano tutto il resto, compresi i vestiti e le carte su cui stava lavorando? E chi è davvero Selena, l’intelligentissima, enigmatica moglie di LeNormand, comparsa dal nulla tre mesi prima, in apparenza senza passato e senza età, e destinata a sconvolgere la vita dei due giovani? Infine: quale inquietante rivelazione spinge poi Jerry al suicidio? Per scoprirlo dovremo attraversare con Bark una notte che ha i contorni di un incubo, ricostruire da capo una storia «tragicamente illogica e inspiegabile», e lasciare ogni certezza, perché forse la soluzione «sta in ciò che non sappiamo».
«Il mio unico rimpianto è che William Sloane non abbia continuato a scrivere. Se l’avesse fatto, sarebbe forse diventato un maestro del genere, o ne avrebbe creato uno completamente nuovo» (Stephen King).
IL POSTO DELLE PAROLE
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