Patrizia Debicke van der Noot
“L’eredita medicea”
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6 gennaio 1537: nella notte della Befana, Lorenzino de Medici detto Lorenzaccio, uccide a tradimento il cugino Alessandro de’ Medici, duca di Firenze. Firenze è decapitata. Serve un successore da nominare e in fretta. Il diciassettenne Cosimo de’ Medici, unico figlio di Giovanni delle Bande Nere, assumerà il potere con l’appoggio di Alessandro Vitelli, comandante dell’esercito imperiale. Ma tanti, troppi nemici lontani e vicini tramano contro il nuovo duca. Un intero esercito si sta radunando ai confini per spodestarlo. E tra coloro che lo circondano, di chi può veramente fidarsi? Chi sono i crudeli mandanti dell’Ombra, lo sconosciuto traditore, la serpe in seno che attenta alla vita di Cosimo de’ Medici? E a cosa mirano? Riuscirà Alessandro Vitelli a intervenire in tempo per proteggerlo.
Patrizia Bebicke van der Noot, nata a Firenza, bilingue, grazie a una nonna alsaziana e agli studi compiuti all’università di Grenoble, ha sempre viaggiato molto e vive tra l’Italia e il Lussemburgo. Autrice di romanzi storici e di thriller, ha pubblicato numerosi libri.
Patrizia Debicke van der Noot
“La gemma del cardinale de’ Medici”
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Forte, diplomatico, astuto: don Giovanni de’ Medici è l’unico che può salvare il Granducato di Toscana.
Francesco I e la moglie muoiono in circostanze misteriose. I Medici temono di perdere il Granducato di Toscana. Solo un uomo può salvarli.”l0p
Don Giovanni de’ Medici, figlio naturale legittimato del granduca Cosimo I, fa ritorno a Firenze alla improvvisa e sospetta morte del fratello maggiore Francesco I e della moglie Bianca Capello. L’erede, il cardinale Ferdinando de’ Medici, che ne apprezza le doti di condottiero e di diplomatico, lo vuole al suo fianco per governare il Granducato di Toscana, uno Stato ricco, da generazioni in mano a una dinastia di banchieri, i Medici. Ma i nemici dentro e fuori della famiglia incalzano. Firenze e la Toscana fanno gola a molti e diventa vitale ottenere l’appoggio dell’Impero, della Santa Sede e della Serenissima Repubblica di Venezia. Don Giovanni partirà dunque subito ambasciatore del nuovo granduca, ,a dovrà battersi contro una fanatica setta religiosa sostenuta dalla Spagna.
Patrizia Debicke van der Noot
“L’oro dei Medici”
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Granducato di Toscana, 1597. L’Italia è ormai caduta in mano agli eserciti stranieri, ma fastosa è la sua cultura e floridi i suoi commerci oltre i confini. L’Europa ne riconosce e ne ammira lo splendore e l’eccellenza. I banchieri più potenti al servizio dei sovrani europei sono italiani, genovesi e fiorentini. Firenze è uno stato ricchissimo sotto la guida di un’illustre famiglia di mercanti e banchieri: i Medici. Il loro oro fa invidia a tanti e, chi non riesce ad averlo in prestito, tenta di sottrarlo in modo subdolo e illecito. Organizzando, ad esempio, un orrendo ricatto nei confronti del granduca Ferdinando I. Ricatto di cui verrà subito a conoscenza il fratellastro di Ferdinando, don Giovanni de’ Medici, geniale architetto, ingegnere, poeta e musicista, nonché comandante della flotta granducale e amante delle belle donne. Così, tra Livorno, Firenze e Ajaccio, in bettole malfamate e in ville aristocratiche, Don Giovanni, insieme al fidato capo della polizia del Granducato, condurrà un’indagine che lo porterà a scoprire i mandanti e ad affrontarli in un’epica battaglia navale al largo delle coste toscane.
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