Nicola Galiazzo “La tenerezza dipinta”

La tenerezza dipinta. Nicola Galiazzo

Nicola Galiazzo
“La tenerezza dipinta”
800 anni da Greccio
Un percorso sulla spiritualità del Natale
Edizioni Messaggero Padova

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A 800 anni dal 24 dicembre 1223 quando san Francesco realizzò il primo presepe a Greccio, questo libro propone un viaggio nella spiritualità del Natale attraverso la bellezza dell’arte. Una immersione nella tenerezza di Dio che si svela all’uomo, fino a diventare uomo egli stesso. Ci accompagneranno due artisti che hanno dipinto il complesso della Basilica del Santo di Padova: Altichiero da Zevio e Ubaldo Oppi. Sullo sfondo l’esperienza spirituale di Francesco di Assisi interpretata artisticamente da Giotto. Una meditazione artistica: brani dai Vangeli, semplici ed evocative parole, immagini splendide e coinvolgenti per prepararsi al Natale e gustarne in pienezza la gioia.

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L’opera non nasce per caso, ma dalle seguitissime esperienze di meditazione guidata davanti alle opere d’arte promosse negli ultimi anni in Basilica del Santo dalla Pastorale dell’Arte. Di queste La tenerezza dipinta conserva il linguaggio coinvolgente, caldo, diretto, quasi ad accompagnare il lettore in una visita guidata “virtuale” o “spirituale” nei luoghi di cui si parla. Un mettersi in cammino verso Betlemme con sguardo diverso, con un’attenzione particolare e coinvolgente, seguendo anche consigli di “ambientazione” da mettere in pratica nelle proprie case quando si leggerà il testo e si mediterà sulla dirompente novità di quel Dio che si fa uomo, piccolo e fragile, per incontrarci (una luce rilassante, una postura comoda, un profumo per l’ambiente…).

Quella novità dirompente di Francesco, che con l’invenzione del presepe permise di vedere quanto accaduto a Betlemme, cosa non scontata nel Duecento, dove tutto era rappresentato in maniera simbolica e stilizzata, porterà alla rivoluzione attuata oltre un secolo dopo da Giotto, ovvero la nascita del «vangelo dipinto», con i suoi personaggi visti nella loro unicità e concretezza, senza idealizzazioni. In modo diverso, ma sempre innovativo, gli affreschi di Altichiero nella Città del Santo, nella raffinata attenzione alla rappresentazione dell’ambiente padovano di fine ‘300, introducono il lettore e l’appassionato d’arte in uno spazio senza tempo, perché, come scrive nella prefazione padre Antonio Ramina, rettore della Basilica del Santo, «Betlemme è Greccio con Francesco come lo è Padova con Antonio e come può esserlo ogni altro luogo dove un uomo si renda disponibile all’incontro con Dio. La strada tracciata da Francesco e seguita da Antonio ha trovato nel genio creativo di tanti artisti una via di comunicazione unica, possibile proprio grazie all’esperienza stessa di questi santi».

Nicola Galiazzo, frate minore conventuale, ha ottenuto la laurea in architettura presso l’Università IUAV di Venezia e il baccalaureato in teologia presso la Facoltà teologica del Triveneto di Padova. Ha studiato arte e architettura per la liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di Roma. Nel 2017, presso la Basilica del Santo a Padova, dà avvio al progetto “Pellegrini in Arte”, una serie di percorsi di catechesi con l’ausilio dell’arte. Attualmente fa parte dell’Equipe di Pastorale dell’Arte della Basilica di Sant’Antonio a Padova.

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