Nicla Vassallo
In ricordo di Rossella Panarese, giornalista di radio3
Lettera di Nicla Vassallo a Rossella Panarese
Cara Rossella,
Carlo (Bernardini) mi chiama: “Nicla, vorrei che fossi tu a scrivere il necrologio di Rita Levi Montalcini per Sapere”. “Scusa, Carlo. No, grazie, non mi sento all’altezza”. Carlo insiste. Ti chiedo consiglio. A chi altri? Tu: “Dai, Nicla, scrivilo”.
Irrimediabile Rossella, penso tra me e me. Questa volta, invece, il tuo necrologio non ha, né avrà la mia firma. Ti accontenterai di questa mia e-mail? Ricordi? Un giorno a Roma, uno dei tanti nostri magnifici giorni.
Auditorium. Invitata da te in trasmissione. Radio3Scienza. Si presenta il National Geographic, chiedendomi una video-intervista. Tu accanto a me.
“No, mi spiace”
“Nicla, perché no?”.
Ti ritrovo sul set. Mi scatti una foto. Me la invii. Twitter sta compiendo i primi passi. Ne sei entusiasta. Twitti qualcosa che mi riguarda. Il tuo ultimo tweet lo scorso 16 febbraio. “Ma che fai, Rossella?”.
E Facebook? E Instagram? Noi due siamo social, non da social. E sull’hate speech: antesignane.
Sai Rossella, da poco mi ritrovo su Instagram, soprattutto per studentesse e studenti; vi ho postato due nostre foto. Student* da entrambe amate/i. Tu col tuo corso in Sapienza.
Su Twitter Rai Radio3: “Pensavamo a Rossella Panarese ogni volta che avevamo bisogno di un parere giusto, di una soluzione intelligente. Il suo equilibrio e il suo entusiasmo costruttivo ci roteggiavano dalla tentazione dello sconforto e della noia. Dava il senso al nostro essere Noi, e gliene siamo grati”.
Posso associarmi, amica mia preziosa, intellettuale favolosa? Stamane, ascolto la voce strozzata di Marino (Sinibaldi) in radio.
Rossella, che accade? Scienza. Conoscenza. Contro l’ignoranza. Dolori. Amori. Libri. Terrazze. Matera. Materadio. Insegnamento. Umiltà. Donne. Giovani. Crotone. Genova. Cene. Vini. Giornate di studio. Le scomparse che ci segnano. La più recente: Pietro Greco. 25 novembre contro la violenza sulle donne.
Lo scorso agosto: a consigliarci libri, e su ciò non scherziamo mai, da anni e anni. No, scherziamo, senza tralasciar la buona, salvifica ironia. Accanita lettrice. Il tuo prepararti sui libri, e non solo, per ogni tuo, singolo ospite in trasmissione. E quel tuo rispettare le “regole”: il display coi minuti e secondi dietro di te, quando sei in onda.
Il vestirsi/vivere da “maschi” e da “femmine”. La femminilità interiore: dolcezza, sostegno, fermezza, caparbietà, coraggio. Filosofie femministe, anche sulla scienza e nella scienza. Condivisioni a non finire.
Accendo la radio. Rai Radio3. Ore 11.30 in punto. Non trovo la tua voce in diretta. Le tue amate conduttrici, i tuoi amati conduttori. A quando, Rossella, per la tua voce colta, intelligente, profonda? Ti ho detto del ciclo Loving Books, ti ho invitata, ribadisco l’invito. E poi è scontata la tua presenza al prossimo Festival della Scienza. Genova, già. Trasmissione, cene, chiacchere empatiche. Sì, non preoccuparti, ufficialmente comparirai come moderatore/moderatrice (cosa preferisci?). Ma, lo sai, da anni e anni, ormai, quando gioco in casa, ti tradisco e ti intervisto. Ora cosa stai leggendo? Chi intervisterai? A Roma ci vediamo comunque presto. A casa tua o in via Asiago, Covid permettendo. E ribadiremo convinte il nostro rito: la foto assieme, sempre, in ogni occasione, privata e pubblica.
Ma il nostro privato è riservato; lo diamo per scontato. Che dirti, amica eccezionale? So che l’aggettivo non ti aggraderebbe. Il nostro unico motivo di incomprensione.
Mi è stato chiesto di rendere pubblica questa mia e-mail. Ho risposto: no, grazie. E tu: “Dai, Nicla, pubblica”. Ceci n’est pas une pipe. E gli occhiali da sole.
A presto.
Ti abbraccio forte, dolce,
Nicla
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