Michele De Beni, Claudio Girelli
“Perché insegno? Perche ci credo”
Un bravo insegnante fa la differenza
Città Nuova
www.cittanuova.it
Perché insegno? Una domanda che moltissimi insegnanti si fanno, una volta entrati nel mondo della scuola, e a cui spesso non riescono a dare una risposta illuminante.
Il nuovo libro di Michele De Beni e Claudio Girelli (Perché insegno? Perché ci credo – Un bravo insegnante fa la differenza – Città Nuova 2024) è quello di cui c’è bisogno per confermare, sostenere, aprire un mondo decisamente più rassicurante e soprattutto alternativo, rispetto al clima oscuro e soffocante che opprime i docenti in questi anni. Un testo che sprigiona gentilezza e autorevole saggezza.Vuoi fare l’insegnante? Ecco una raccolta avvincente di racconti esperienziali di uomini e donne che la scuola l’hanno scelta davvero e di pratiche e metodologie eccellenti per fare della tua vita, innanzitutto, e della tua professione di conseguenza, una sfida vincente, per te e per coloro che ti saranno affidati.
Sei un insegnante e di fronte a disistima, attacchi mediatici e personali, fatiche burocratiche inutili e pressioni psicologiche da burnout, ti chiedi “chi me l’ha fatto fare?”. Questo testo ti invita ad alzare lo sguardo nella direzione giusta e a tornare a entusiasmarti, a riprendere coraggio, perché qualcuno ce l’ha fatta e abbraccia questa sua professione come una grande opportunità, per se stesso e per gli altri.
«Il testo raccoglie l’appassionata testimonianza educativa e didattica dei docenti italiani inclusi tra i 50 finalisti del prestigioso premio internazionale “Global Teacher Prize” dal 2015 al 2023 e del “Global Teacher Award” del 2021 e 2022. Un libro scritto, quindi, da Insegnanti per Insegnanti e per quanti, genitori ed educatori per primi, hanno a cuore una scuola di qualità. In un mondo frenetico e disorientato come il nostro, un bravo insegnante, con la sua passione e competenza, può effettivamente fare la differenza e dare speranza al futuro delle giovani generazioni» (dalla Introduzione di Michele De Beni).
Allora appare chiaro che insegnare non è il solo obiettivo, ma è la vita che pulsa in ogni aula ad avere fame di educazione vera, intesa come incontro, attenzione, condivisione per costruire insieme un vissuto competente ma anche di solidarietà e di accoglienza.Bene introduce il professor De Beni, quando sottolinea che i saggi sono proposti da insegnanti di diversi ordini di scuola e di diverse discipline, ma che scorrono, come per uno straordinario viaggio, su un unico binario: «il diretto coinvolgimento degli studenti nel processo d’apprendimento, percorsi pratico-induttivi per la costruzione dei concetti, approcci finalizzati alla promozione dell’autonomia e della collaborazione tra pari, dell’autostima, della cittadinanza attiva, del senso di iniziativa e di imprenditorialità» (idem).
Gli insegnanti quindi in queste pagine si raccontano. La trama della loro vita, il loro essere donne e uomini di questa società, la scelta precisa di stare nella scuola, incrocia quella di studenti desiderosi di abbracciare e costruire percorsi affascinanti, per cui vale la pena di lavorare, ricercare, sperimentare, soffrire e condividere. Il “noi”, filtrato attraverso insegnanti attivi e consapevoli diventa ragione di futuro, gli errori delle opportunità, molti sogni diventano realtà e scelte di pace: le uniche risposte alla durezza di questi tempi.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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