Mario Caramitti
“Alla vigilia”
Ivan Turgenev
Carbonio Editore
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Nel 1853, alla vigilia della guerra di Crimea, la giovane e testarda Elena, figlia di aristocratici russi, si innamora di Dmitrij Insarov, un rivoluzionario bulgaro che sogna di liberare la sua patria dalla dominazione ottomana. Decisa a sposarlo contro il volere della sua famiglia, Elena abbandona la casa paterna e la sua terra natia per seguirlo in un viaggio che la porterà lontano, rincorrendo un sogno d’amore, rivoluzione e ideali. Nel racconto di un’estate in dacia, tra gite, schermaglie e motteggi, sogni e paure, sfociata in un ardimentoso viaggio in Europa, si snoda una narrazione serrata e avvincente, dalla quale emergono i temi essenziali per l’autore e i suoi contemporanei: la contrapposizione fra la Russia e l’Europa analizzata da molteplici angolazioni, i compiti dell’intelligencija di fronte alla società, la nuova centralità del ruolo della donna. Turgenev lascia palpitare il cuore in quello che è uno dei classici più amati dell’Ottocento, reso qui in una nuova traduzione, vivida e pulsante, che ne restituisce tutto l’impeto moderno e l’indomabile forza giovanile.
Ivan Turgenev (1818-1883) è considerato uno dei padri della letteratura russa. Nato a Orël, si specializzò in studi classici alle Università di Mosca e Pietroburgo, per poi trasferirsi all’Università di Berlino per proseguire gli studi di filosofia. Tornato in patria, si distinse per le sue posizioni progressiste e filo-occidentali, schierandosi a favore dell’abolizione della servitù della gleba. Visse gran parte della vita tra la Germania e Parigi, dove strinse una salda amicizia con Gustave Flaubert. Conobbe anche Tolstoj e Dostoevskij, con i quali ebbe un rapporto a tratti burrascoso e conflittuale.
Tra le sue opere ricordiamo Memorie di un cacciatore (1852), Nido di nobili (1859) e Padri e figli (1862).
Mario Caramitti, professore associato, insegna letteratura russa alla Sapienza. Divide le sue forze tra la ricerca (Letteratura russa contemporanea. La scrittura come resistenza, 2010; Classici alla finestra, 2020) e la traduzione (oltre venti libri), che considera il più prezioso strumento ermeneutico. Scrive regolarmente di letteratura russa su “Alias” e ha curato antologie sulle avanguardie postsovietiche (Schegge di Russia) e storiche (Fuoco e Sogni), fino a Voci russe contro la guerra (con Massimo Maurizio, open access, 2022).
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