Conversazione di Livio Partiti con Mario Bozzo, presidente Fondazione Carical
Salone Internazione del Libro di Torino
ascolta qui la conversazione
La Fondazione Premio Mediterraneo
per la Cultura nasce dalla forte volontà del dott. Salvatore Costanzo,
presidente dell’Archigen srl e da sua moglie Caterina Maugeri che da
sempre sostengono che “un'azienda a prescindere dal settore
merceologico in cui opera deve destinare risorse alla cultura e al
sociale”.
Il loro impegno è ancor più
significativo se lo si inquadra nel territorio e nel contesto sociale in
cui i due imprenditori operano: la Sicilia, culla e crocevia di grandi
culture del passato che, purtroppo, oggi avverte, come tutto il Sud
Italia, ancor più acutamente la grave crisi economica che ha travolto
l’Occidente.
Ma proprio perché Madre di grandi erudizioni e di tanta
arte, la Sicilia potrebbe avere in nuce la soluzione di gran parte dei
problemi: investire nella cultura perché questa e' un volano che produce
lavoro e quindi benessere. Promuovere creatività, inventività,
formazione vuol dire togliere la cultura dal cantuccio polveroso in cui è
ancora relegata, liberarla dai pregiudizi di tediosità, irrealtà e
querulo intellettualismo per farla divenire, veramente, “motore
dell’economia” perché, a dirla con Josuè de Castro, “la prima officina
dello sviluppo è il cervello dell’uomo”.
Una teoria propugnata con
determinazione dai coniugi Costanzo, che mai si sono aspettati aiuti
esterni, consapevoli del fatto che il malcostume di investire risorse
pubbliche in iniziative non così nobili è sempre in voga ed hanno
finanziato esclusivamente con forze proprie la loro iniziativa.
E se,
come dice il fondatore, “la cultura è una destinazione ineguagliabile”
possiamo ancor meglio capire da quali principi nasce, nel 2006, il
Premio Mediterraneo per la Cultura che si evolve fino a diventare, nel
2012, Fondazione, con lo scopo precipuo di promuovere le espressioni
artistiche, l’istruzione, la scienza, le opere dell’ingegno umano per
creare una politica della cultura che si oppone duramente all’abbandono
di questa enorme risorsa che può rivelarsi, e sicuramente lo farà, una
fondamentale scialuppa di salvataggio per questa nostra civiltà
sprofondata in mari burrascosi.
IL POSTO DELLE PAROLE
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