Marina Morpurgo “La nuova Russia”

I.J. Singer. La nuova Russia. Adelphi

Marina Morpurgo
“La nuova Russia”
Israel Joshua Singer
Adelphi

www.adelphi.it

Prima edizione mondiale
Traduzione di Marina Morpurgo
Con una Nota di Francesco M. Cataluccio
A cura di Elisabetta Zevi

È l’autunno del 1926 quando Israel Joshua Singer, su invito del direttore del «Forverts» − quotidiano yiddish di New York −, si reca in Unione Sovietica per un reportage che lo impegnerà diversi mesi. «Queste immagini e impressioni sono state scritte di getto, sul momento, come accade nei viaggi» dirà, non senza understatement, a commento del suo lavoro, che invece costituisce una testimonianza eccezionale, per molti versi unica. Perché Singer, che aveva osservato a fondo il paese dei soviet già nel pieno della tempesta rivoluzionaria, non solo ci mostra ora uno scenario drasticamente mutato, ma coglie in nuce, con occhio penetrante, quelli che saranno i tratti peculiari del regime staliniano: la burocrazia imperante, la pervasività dell’apparato poliziesco, gli ideali comunisti sempre più di facciata, i rigurgiti antisemiti.

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Percorrendo le campagne bielorusse e ucraine punteggiate di fattorie collettive e colonie ebraiche, visitando le principali città del paese – Mosca, «grande, straordinaria e bellissima»; Kiev, che «non riesce ad accettare il nuovo ruolo di città di provincia»; Odessa, «cortigiana esuberante» divenuta «profondamente osservante e devotamente socialista» –, immergendoci in una prodigiosa polifonia di testimonianze, Singer ci restituisce un quadro vivido e composito, pieno di chiaroscuri, della nascente società sovietica. E porta così alla luce le feroci contraddizioni che proliferano sotto lo sguardo vigile e ubiquo delle nuove icone laiche del «santo Vladimir».

«Per me non era solo il fratello maggiore, ma un padre spirituale e un maestro»
(Isaac Bashevis Singer).

Israel Joshua Singer, è nato a Bilgoraj, in Polonia, nel 1893. Fratello maggiore di Isaac (premio Nobel per la letteratura nel 1978), ha vissuto in Polonia e in Unione Sovietica ed è emigrato nel 1934 negli Stati Uniti, dove è morto nel 1944. Ingiustamente trascurato e messo in ombra dalla fama del fratello, è stato prolifico e grande autore di romanzi e racconti in lingua yiddish, introducendo nella narrativa yiddish elementi innovativi e caratteristici del suo stile: i diversi livelli di trame e sottotrame, l’ampio respiro delle vicende, i continui ribaltamenti dei piani e dei punti di vista, nonché le indimenticabili gallerie di personaggi.


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