Marco Pautasso
presidente
“Progetto Cantoregi”
Quarant’anni di attività dedicata soprattutto al teatro di impegno sociale e civile e a spettacoli, mostre, allestimenti scenici e rappresentazioni capaci di raccontare il nostro Paese attraverso le storie di uomini e donne che hanno lottato per i diritti e la dignità. Spesso coinvolgendo nei diversi progetti la cittadinanza o le fasce deboli della società. Per festeggiare i suoi quarant’anni di attività, la compagnia carignanese Progetto Cantoregi organizza un incontro a Racconigi, città che è stata sede e partner di numerose iniziative, a partire dal festival teatrale estivo La Fabbrica delle Idee che dal 2001 si svolge nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico del paese.
L’appuntamento, aperto a tutti, è sabato 28 ottobre alle ore 18 alla Chiesa di Santa Croce (via Morosini 3) per un incontro durante il quale protagonisti, collaboratori, volontari e cittadini racconteranno aneddoti, storie, emozioni legate al proprio coinvolgimento nelle iniziative di Progetto Cantoregi. Con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Racconigi.
L’attività della compagnia carignanese prende il via nel 1977, grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere l’intera comunità in tutte le fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodramma sul modello del gruppo del Teatro Povero di Montichiello in Val d’Orcia. La memoria e l’impegno civile e sociale sono da sempre al centro della ricerca espressiva di Progetto Cantoregi.
«Progetto Cantoregi – spiega il presidente Marco Pautasso – trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi.
Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano».
Tanti i legami tra Progetto Cantoregi e la città di Racconigi, come dimostrano gli spettacoli che sono stati messi in scena per raccontare aspetti della storia del paese e le pièce che hanno visto protagonisti cittadini racconigesi.
Qui, la conversazione con Marco Pautasso
Progetto Cantoregi approda a Racconigi nel 1999, quando dà vita a un laboratorio teatrale con gli utenti di quello che allora era l’ospedale psichiatrico della città, sfociato nello spettacolo di successo Voci erranti, messo in scena a luglio 2000, sulle storie di pazienti, infermieri, operatori, tratte da materiale documentario presente nell’ospedale. Nel 2002 viene rappresentato Bariùm, con settantaquattro attori in scena, molti dei quali ospiti della struttura. Entrambi gli spettacoli sono ideati da Vincenzo Gamna, Marco Pautasso e Koji Myazaki, autori della maggior parte dei lavori teatrali di Cantoregi.
La collaborazione con le scuole medie e superiori di Racconigi porta alla realizzazione di tre spettacoli: Addio, mia bella, addio! (di Agnese Fossati e Vincenzo Gamna; 2011), costruito sutableaux vivants che riprendono le immagini dei tabelloni didattici Paravia; La crociata dei bambini (di Vincenzo Gamna e Andrea Piovano, 2012) sul tema dei bambini soldato, bambini kamikaze, bambini schiavizzati; Cara moglie che tu non mi senti (di Vincenzo Gamna e Marco Pautasso; 2014), dedicato alle donne nella Grande Guerra. La pièce La vita non è che un’ombra che cammina (di Vincenzo Gamna, Marco Pautasso, Margy Mordenti; 2015) ha visto il coinvolgimento degli utenti del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Cn1 (Cuneo, Mondovì e Savigliano), in collaborazione con Scout Racconigi 1.
L’acerba e mia amara passione di Giovanni Bonavia (2008) è incentrato sulla figura di Caterina Mattei da Racconigi, una terziaria domenicana vissuta nella seconda metà del Quattrocento e beatificata da Pio VII nel 1808.
Gli utenti del Centro Incontro Anziani di Racconigi hanno partecipato allo spettacolo De Senectute (2005), liberamente tratto dall’omonimo testo di Norberto Bobbio, per mettere in scena testimonianze e riflessioni sulla vecchiaia.
Lo spettacolo Fà che sia seta (Eric Minetto e Emiliano Poddi, da testo di Mario Monasterolo; 2005) ha raccontato la Racconigi capitale sabauda dell’arte della seta.
Con Le acque hanno i volti (2003) il castello di Racconigi ha fatto da scenografia a uno spettacolo dal forte impatto visivo e coreografico, con otre quaranta attori e quasi cento figuranti a interpretare quadri narrativi dedicata ai tanti “volti” dell’acqua, attorno ad una grande vasca. A cucire il filo rosso della narrazione per immagini, un attore in veste di narratore.
Diverse le ricorrenze storiche che Progetto Cantoregi ha voluto celebrare a Racconigi nel corso sella sua attività. Nel 2002 e nel 2003 la compagnia ha commemorato il 25 aprile e i valori della Resistenza, con rievocazioni, voci, musiche e canti in memoria della lotta partigiana. Nel 2011, per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, ha organizzato a Racconigi e Carignano la serie di appuntamenti Nelle Terre dei Savoia, in collaborazione con l’Associazione intercomunale Le Terre dei Savoia. In occasione del Giorno della Memoria nel 2016 e 2017 ha ideato allestimenti scenici nel castello di Racconigi, accompagnati da letture, in memoria delle vittime della deportazione.
Dal 2001 Progetto Cantoregi organizza il festival La Fabbrica delle Idee, chiamando a raccolta nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi le più importanti realtà italiane del teatro sociale e di impegno civile. Rappresenta uno dei punti di riferimento più interessanti all’interno del circuito dei festival estivi, sia per la scelta degli ospiti, sia per la possibilità di approfondire, attraverso l’arte, il rapporto con l’espressività di realtà spesso emarginate come quelle psichiatriche. Dal 2001 ad oggi sono stati tanti gli artisti che hanno partecipato al festival. Tra questi ricordiamo: Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Virgilio Sieni, Emma Dante, Pippo Delbono, Aniello Arena, Sosta Palmizi, Scimone & Sframeli, Armando Punzo, Rem & Cap, Teatro del Lemming, Scena Verticale, Maria Paiato, Lorena Senestro, Fiammetta Carena, Danio Manfredini, Pierre Byland, Ricci/Forte, Babilonia Teatri, Motus, Davide Enia, Roberto Castello, Maurizio Sguotti, Giulio Casale, Compagnia Zappalà Danza, Mario Perrotta, Abbondanza Bertoni, Teatro della Valdoca, Santasangre, Giovanna Marini, Banda Osiris, Teatro delle Albe, Teatro Sotterraneo, Lucia Calamaro.
Dal 2001 al 2010 Progetto Cantoregi ha ideato e curato le mostre invernali al castello di Racconigi, volte a valorizzare e trasmettere i contenuti di arte e di storia della residenza sabauda, portando nelle sale e nel giardino del palazzo reale migliaia di visitatori dal Piemonte e da tutta Italia. Grazie alla sensibilità di Mirella Macera, allora direttrice del castello. Dieci sono le mostre che si sono succedute durante l’inverno: Colori di presepi napoletani in una casa di re (2001), mostra di presepi; Altre voci, altre stanze (2002); Le dimore interiori (2003); I cappellani del re (2004); Racconigi, il Palazzo, il Giardino d’Inverno (2005); Un giardino per Josephine (2006); Piccoli principi (2007); Regine a Racconigi: la promenade (2008); I giorni dello zar, in occasione del centenario della visita dello zar Nicola II a Racconigi (2009); Vittorio Emanuele II il re galantuomo – l’infanzia e la giovinezza (2010), sui momenti più significativi dell’infanzia e dell’adolescenza del primo re d’Italia.
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