Marco Di Porto
“Una voce sottile”
Giuntina
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Siamo negli anni trenta del Novecento e Solly è un ragazzo sensibile e intelligente che fa parte della piccola comunità sefardita di Rodi, dove gli ebrei in fuga dalla Spagna avevano trovato riparo alla fine del XV secolo. La sua vita scorre lieta, intrecciandosi con i destini di altri personaggi che popolano i tortuosi vicoli della juderia, il quartiere ebraico di Rodi città. E così, inseguendo i protagonisti di Una voce sottile, ci ritroviamo in un piccolo mondo, antico e vitale, “un mondo straordinariamente felice”, dove le vessazioni imposte dal fascismo sono stemperate dalla gioia degli affetti e delle tradizioni. Ma mentre sull’isola la primavera sembra non finire mai, le fosche nubi di violenza che agitano l’Europa stanno per travolgere anche la “rosa dell’Egeo”. Con l’ausilio di un’accurata ricerca storica e di una sensibilità non comune, Marco Di Porto racconta la storia di suo nonno, Salomone Galante, attraverso un romanzo storico che è anche il tentativo di ricostruire la vita di una comunità ebraica ai margini del Mediterraneo nei feroci anni del nazifascismo.
Rodi, l’isola che profuma di fiori, e una comunità di ebrei “vecchia” di quattrocento anni strappata alla vita dalla furia nazista… Un romanzo fatto di destini intrecciati, che riesce a compiere il miracolo di far rivivere per noi le atmosfere, la religiosità, i sapori e i colori di quel mondo un tempo felice. (Lia Levi)
Marco Di Porto è nato a Roma nel 1978. Giornalista, si occupa di comunicazione presso l’UCEI ed è redattore della rubrica di cultura ebraica di Rai 2 Sorgente di Vita. Ha pubblicato la raccolta di racconti Kaddish ’95 e altre storie (Pequod, 2007) e il romanzo Nessuna notte è infinita (Lantana, 2012).
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