Marco Campedelli
“Lessico disobbediente”
Parole per una rivoluzione quotidiana
Prefazione di Alex Zanotelli
Gabrielli Editori
www.gabriellieditori.it
Le parole sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca.
“Lessico disobbediente”, le parole antifasciste di Marco Campedelli in collaborazione con Adista.
Questo libro raccoglie parole. Sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. Eppure hanno una forza ancestrale: quelle dei miti, dei grandi racconti. Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare. Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate. (Dall’introduzione dell’Autore)
Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico”. Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull’orlo del precipizio o dell’“inverno nucleare” o dell’“estate incandescente”. Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell’amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa. (Dalla prefazione di Alex Zanotelli)
«Le parole a margine, quelle scritte sui bordi della pagina. Annotate, risucchiate dal testo e messe in salvo. Le parole scritte a matita, accompagnate dalla grammatica della punteggiatura. Un punto esclamativo, se è una parola ritrovata, quella che aspettavamo apparire prima o dopo all’orizzonte. Oppure un punto interrogativo a volerle come indagare, rovesciare a gambe all’aria. Le parole marginali o emarginate. Le parole fragili o quelle prestate al potere o alla guerra.»
Marco Campedelli, narratore e teologo, nasce a San Michele Extra, Verona (le sue antiche genealogie montanare affondano le radici nella Lessinia veronese e nell’Altopiano di Asiago).
Allievo del Maestro burattinaio Nino Pozzo, continua il suo “Teatro Mondo Piccino” (1923). Studia teologia a Verona e a Padova, conseguendo il Dottorato con il Prof. Aldo Natale Terrin sulla relazione tra poesia, rito e teatro. Ha avuto poi come maestri i teologi Marcelo Barros e José Maria Castillo. Con Claudiana ha pubblicato una trilogia su Alda Merini, Dario Fo, Eduardo De Filippo. Gli ultimi lavori del suo Teatro civile sono dedicati a don Lorenzo Milani, S. Francesco e la guerra e Sostiene Pereira. Parte delle poesie che Alda Merini gli ha dettato sono raccolte nel libro “Nel cerchio di un pensiero” (Crocetti). A lui e alla memoria di Giorgio Gaber la poeta milanese ha dedicato “La clinica dell’abbandono” (Einaudi). Scrive per Adista e per Rocca. È impegnato nella lotta per i Diritti e la libertà di coscienza, anche nella Chiesa. Il suo ultimo libro “Lessico disobbediente. Parole per una rivoluzione quotidiana” con prefazione di Alex Zanotelli è pubblicato da Gabrielli editori (2024), un libro nato in collaborazione con Adista.
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