Laura Garino “Garofano rosso”

Laura Garino. Garofano rosso. Neos Edizioni. Laura Garino. Garofano rosso. Neos Edizioni.

Laura Garino
“Garofano rosso”
Storia di un anarchico torinese
Neos Edizioni

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“Nonno non mancava mai al corteo del Primo Maggio, sempre con un garofano rosso all’occhiello. Il suo fiore preferito”: Laura, la nipote di Maurizio Garino, ripercorre tutte le tappe della vita del nonno, esponente dell’anarchismo torinese e protagonista del movimento operaio, Un ritratto non solo politico ma anche familiare, che restituisce al contempo uno spaccato della storia italiana del Novecento.
Maurizio Garino nasce il 1 novembre del 1892 a Ploanghe, piccolo paese in provincia di Sassari, ma giovanissimo segue il padre in Piemonte, trasferendosi con la famiglia a Torino. Amico di Gramsci e di Pietro Ferrero (il sindacalista trucidato durante la strage del 18 dicembre del 1922), operaio, sindacalista, protagonista delle lotte operaie del biennio rosso e per questo perseguitato dal fascismo, anarchico ma anche rappresentante di quella “aristocrazia operaia torinese” fatta da uomini orgogliosi di quello che sapevano fare con le loro mani e consapevoli della forza delle loro idee.
Così veniva descritto nel fascicolo del Casellario Politico Centrale n. 2290, in data 27 gennaio 1919: “alto metri 1,68, di corporatura esile, capelli folti, crespi e neri, viso bruno ovale, fronte alta, occhi neri, naso rettilineo, piccoli baffi lisci; andatura spigliata, una espressione fisionomica intelligente, un abbigliamento abituale elegante (…). È iscritto al partito anarchico in cui ha sempre militato: esercita tra i correligionari molta influenza. Fa propaganda dei principi anarchici con notevole profitto, in special modo fra la classe giovanile operaia. Dotato di naturale arte oratoria, tenne conferenze… Prende parte a tutte le manifestazioni sovversive”.
Nel 1911 fondava con Pietro Ferrero il Circolo di Studi Sociali, cioè la Scuola Moderna, intitolata al pedagogista anarchico Francisco Ferrer, singolare esempio di mutua educazione tra lavoratori auto-organizzato dal basso. Nella sede di Barriera di Milano si formarono alcuni dei leader sindacali torinesi più influenti (la Scuola continuò le sue attività fino al 1922, per poi riprendere dal ‘46 al ’51).

Controllato a vista dalla polizia, più volte arrestato e più volte licenziato (ben 15 volte tra il 1911 ed il 1917), protagonista delle occupazioni delle fabbriche nel 1920, Maurizio Garino era quello che andava a esporre le questioni al senatur Agnelli.
Non solo: Maurizio Garino fu anche imprenditore. Nel 1919 creava la Cooperativa Operai Modellisti, che nel 1926 diventa la SAMMA. I modellisti erano operai super specializzati, in grado di interpretare qualunque disegno tecnico. Alla SAMMA, di cui Garino fu presidente e direttore (la prima sede era in via Perevagno, quindi in via Leonardo da Vinci, infine a Rivoli), non ci si occupava solo di motori, ma lì vennero realizzati plastici degli edifici che costituirono il nucleo iniziale del Sestriere (le due torri e l’albergo Principi di Piemonte), e quello della Fiat Mirafiori inaugurata nel 1939.
Morirà il 16 aprile del 1977, poche ore dopo aver pronunciato un ultimo accorato discorso durante l’assemblea dei soci della SAMMA.

Laura Garino è nata a Torino nel 1952, dopo la laurea in Scienze naturali, si è occupata di didattica delle scienze per enti e musei. Nel 2007 si è diplomata in Archivistica e Paleografia presso l’Archivio di Stato di Torino. Suo nonno Maurizio è stato esponente di spicco dell’anarchismo torinese, il padre Aldo fu partigiano in Val Pellice e nelle valli di Lanzo.


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