“L’antifascismo non serve più a niente”
Carlo Greppi
Laterza Editori
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Si dice “destra e sinistra sono superate”, “il fascismo è finito 75 anni fa”. Quindi l’antifascismo non serve più a niente. Ma è proprio così?
“Essere antifascista è come essere innamorati, o diventare genitori: non hai le parole per spiegarlo, ma sai perfettamente cos’è.”
Immaginate un paese in cui si ripete costantemente «che c’entriamo noi col fascismo?» e «ma poi, anche se fosse, tanto non era una dittatura, anzi ha fatto pure qualche cosa di buono». Immaginate un paese dove il crollo del fascismo viene chiamato anche ‘morte della patria’, dove la Resistenza diventa un’eredità scomoda da nascondere quanto prima nella soffitta della memoria. Ecco, ora immaginate di mettere alla prova dei fatti queste parole che sono diventate quasi senso comune. È quello che fa questo libro ripercorrendo le ragioni per cui è necessario, ora più che mai, riprendere in mano la storia dell’antifascismo italiano e con essa le parole e le azioni di alcuni suoi protagonisti, uomini e donne del secolo scorso che dedicarono anni – e spesso decenni – a una lotta senza compromessi. Anni percorsi da un afflato etico, prima ancora che politico, che manca terribilmente nell’Italia di oggi. E che va recuperato.
Carlo Greppi, dottore di ricerca in Studi storici all’Università di Torino, è co-fondatore dell’associazione Deina e membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia. Tra le sue più recenti pubblicazioni, L’età dei muri. Breve storia del nostro tempo (2019) per Feltrinelli e La storia ci salverà. Una dichiarazione d’amore (2020) per Utet. Per Laterza è autore di 25 aprile 1945 (2018) e ha curato, con David Bidussa, Come farla finita con il fascismo di Ferruccio Parri (2019).
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