Ilaria Bernardini
“Il ritratto”
Mondadori Editore
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Ilaria Bernardini “Il ritratto”
«Ieri ti ho sognata» disse Isla a Valeria. «Tu eri seduta, io ti dipingevo, eravamo nude.» […] «Non ero solo io a studiare il tuo viso per il ritratto» continuò Isla, «lo facevamo tutte e due. Studiavamo i nostri corpi, specchiandoci l’una nell’altra. Passavamo in rassegna la nostra pelle e la carne, dove eravamo belle, e dove invece la bellezza ci stava abbandonando. Esaminavamo le parti del nostro corpo che cominciavano a cedere. Tutto in silenzio.»
Cosa succederebbe se la moglie e l’amante di un uomo si ritrovassero per un periodo nella stessa casa mentre lui giace in coma al piano di sopra? Cosa si direbbero? Come si guarderebbero l’un l’altra?
Il cuore del nuovo romanzo di Ilaria Bernardini, Il ritratto, sta nelle numerose domande che nascono dall’intenso incontro di due donne, dalla collisione delle loro esistenze, fino a quel momento rimaste lontane ma da oltre vent’anni sottilmente unite dalla presenza di lui: Martín Aclà.
Isla e Valeria: chi sono i due potenti personaggi femminili al centro di questo libro?
La prima è la moglie, madre di tre figli, pittrice che da qualche tempo ha messo da parte l’arte sacrificando una parte di sé. A che prezzo si scoprirà presto.
La seconda è l’amante, una scrittrice di racconti dal passato tormentato che non è mai diventata madre e che ha dedicato la sua vita a Martín, vivendo segretamente il loro amore in giro per il mondo e regalandogli le sue parole, i pezzi del suo corpo e della sua anima.
Dopo l’incidente, Valeria – sulla soglia della follia all’idea di non rivedere più l’amante – escogita un piano: chiedere alla moglie dell’uomo che ama di farle un ritratto per la quarta di copertina del suo nuovo libro.
In questo modo potrà, seppure clandestinamente, essergli più vicina.
Da questo escamotage nascerà una danza di emozioni e sensazioni.
Isla e Valeria, occhi negli occhi, corpo a corpo, si ritrovano sotto lo stesso tetto per studiarsi, per ritrarsi a vicenda.
L’una dotata di pennello e colore, l’altra di penna e parole, si studiano, si raccontano, si conoscono creando un’intimità sempre più profonda.
Isla sa qualcosa di Valeria? Se sì, quali segreti custodisce? I figli di Martín hanno capito qualcosa? Perché una di loro, Antonia, ha imparato a memoria un racconto di Valeria?
Le domande affollano la mente dei personaggi e quella del lettore che diventa spettatore di una storia di passione e compassione.
Dopo Faremo foresta, Ilaria Bernardini ci regala la storia di un nuovo commovente incontro, un inno alla vita proprio mentre ci si affaccia sulla morte.
Mentre le bugie, i ricordi e i segreti dei personaggi si rincorrono, impariamo a conoscere due donne di sensibilità straordinaria, consapevoli dei propri cambiamenti.
Le vediamo combattere una lotta interiore: ognuna delle due prova da un lato a non scomparire, a difendere il proprio ingombro nel mondo, mentre dall’altro a dissolversi come polvere nello sguardo dell’altra.
È in questo sguardo inatteso che finiranno per definirsi incontrando nuove parti di se stesse.
Ilaria Bernardini ha scritto romanzi (Non è niente, I supereroi, Corpo libero, Domenica) e raccolte di racconti (La fine dell’amore, L’inizio di tutte le cose). Il suo ultimo libro è Faremo foresta (Mondadori, 2018). Scrive anche per i giornali, la televisione e il cinema.
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