Adolfo Ceretti
“Il diavolo mi accarezza i capelli”
Memorie di un criminologo
con Niccolò Nisivoccia
Il Saggiatore
www.ilsaggiatore.com
“Il diavolo mi accarezza i capelli”
Il diavolo non esiste: il male è ovunque. Prende le forme di una ragazza di sedici anni che insieme al fidanzato massacra a coltellate la madre e il fratello undicenne; veste la divisa di un gruppo di poliziotti che commette rapine e omicidi a bordo di una macchina bianca nelle notti buie della via Emilia; possiede i baffi seducenti del più imprendibile e famoso bandito della Milano del dopoguerra. Quel male, quel diavolo sotto forma di mente criminale, Adolfo Ceretti lo ha studiato per tutta la vita. Ci è entrato dentro come in un tunnel senza fondo, ha toccato con mano le sue pareti oscure, ha fissato con occhi di esperto i suoi contorni inafferrabili.
Il diavolo mi accarezza i capelli è un’immersione nelle memorie di un grande criminologo che lavora da anni a stretto contatto con i protagonisti di alcuni tra i più celebri casi di cronaca nera del nostro passato. Ceretti ci accompagna tra scene del delitto e carceri di massima sicurezza, mostra in modo intimo e diretto il suo lavoro sul campo, gli strumenti e le tecniche per entrare in rapporto con i sospettati superandone le difese e la diffidenza. Dall’omicidio Calabresi alle Brigate rosse, da Prima linea alla Uno bianca, il suo è un racconto personale, sempre intenso e libero da pregiudizi, che si intreccia con la storia d’Italia e affronta i grandi traumi della nostra coscienza collettiva.
Quella che Adolfo Ceretti ripercorre è la ricerca di tutta una vita: il tentativo di muoversi lungo il confine che separa le vittime dai carnefici, per trovare i punti di contatto tra le due parti, per capire che cosa trasforma una persona in un criminale e com’è possibile riabilitarsi. Un viaggio attraverso lo specchio del diavolo per riuscire ad abbracciare il nostro riflesso più nero.
Adolfo Ceretti (1955) è professore di Criminologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e segretario generale del Centro nazionale di Prevenzione e Difesa sociale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Cosmologie violente (Raffaello Cortina, 2009; con Lorenzo Natali) e Oltre la paura (Feltrinelli, 2018; con Roberto Cornelli). Per il Saggiatore nel 2015 ha curato, insieme a Guido Bertagna e Claudia Mazzucato, Il libro dell’incontro.
Niccolò Nisivoccia (1973) è un avvocato e collabora con diversi giornali, tra cui Il Sole 24 Ore e il manifesto.
“Sulla fragilità”
Niccolò Nisivoccia
Edizioni Le Lettere
“Nel libro di Niccolò Nisivoccia la fragilità nasce e muore aprendo e poi chiudendo infinite aree tematiche. Un carosello di immagini che sgorgano dal cuore della fragilità e rendono la lettura di questo testo una bellissima avventura dialogica. Ci si sente chiamati di immagine in immagine a recuperare significati perduti, nascosti, dicibili, indicibili, visibili ed invisibili e si è quasi storditi da questa vertigine di figure che ci accompagnano dopo ogni lettura”. (Dal risvolto di copertina di Eugenio Borgna).
IL POSTO DELLE PAROLE
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