Hilary Ann Mostert “L’inconveniente”

Hilary Ann Mostert Hilary Ann Mostert "L'inconveniente" Mondadori Editore

Hilary Ann Mostert
“L’inconveniente”
Mondadori Editore

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Solo in aereo Hilary si accorge che lascerà per sempre l’Africa e Uouo.
Arriverà a Torino dallo Zimbabwe, ex Rhodesia, con la madre, nella casa della nonna e delle zie.
La famiglia che la accoglie metterà in atto una vera e propria macumba nei suoi confronti.
Fossilizzata in posizione fetale attorno a una scaletta a chiocciola dove passa le sue notti, Hilary deve solo attendere di diventare grande.
Nel buio della lunga attesa, il sole tuonante dell’Africa la travolgerà, la libererà in un viaggio ai confini dell’universo, rigenerandola e mantenendola in vita.

Una tempesta di ricordi le farà rivivere il sogno della sua vita. Lei, a passeggio nei parchi nazionali dell’Africa, per mano con il suo papà guardiano delle riserve, veterinario degli animali feroci. Il mondo nel quale Hilary vive è un vero paradiso terrestre e lui l’accompagna a vederne le meraviglie.
Giovanna, la sua madre torinese, era la figlia di Domenico Buratti e la cognata di Giorgio De Maria, l’autore del romanzo “maledetto” Le venti giornate di Torino. Aveva attraversato il pianeta per sposare Uouo. Lui l’aveva liberata dai nazisti, e lei aveva capito che era l’uomo che aveva sognato, e lo aveva seguito in Africa, dove era nata Hilary. Ma un giorno questo Eden si spezza, Giovanna ricorda all’improvviso l’amato padre torinese, la madre, le sorelle. Rievoca una vita che credeva sepolta. La nostalgia di quel periodo è più forte di tutto.
Vuole tornare in Italia, strappando la figlia alla sua terra, a Uouo e alle “otto mamme nere” mogli del cuoco, sue governanti. La porterà via, dimenticandosi di avvertirla. Una volta in Italia – nel tentativo di recuperare il tempo perduto in Africa – Giovanna comincerà a scrivere il suo libro: Non sono stata una brava madre… Tornata a essere figlia e sorella, ruberà a Hilary il posto di bambina.
L’inconveniente è un romanzo autobiografico di straordinaria originalità, dove il ricordo onirico dell’Africa della piccola Hilary si alterna al presente di una Torino plumbea e claustrofobica ai limiti del surreale, che anticipa per certi versi le atmosfere de Le venti giornate di Torino.

Hilary Ann Mostert nasce a Melsetter, nello Zimbabwe. Danzatrice e appassionata di esoterismo, è stata incoraggiata a intraprendere un cammino attraverso la magia delle parole e la poesia dal suo mentore, il compositore Giacinto Scelsi. È vissuta tra il Sud Africa, l’India, Roma, Torino e New York. Negli anni Ottanta ha pubblicato una raccolta di poesie, Le giraffe di Mutambara, per le edizioni Le parole gelate.

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