Guido Airoldi
“Il pianoforte nella neve”
Neos Edizioni
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Guido Airoldi “Il pianoforte nella neve”
Tra musica, discussioni e allegre giornate sugli sci, un gruppo di giovani amici trascorre le vacanze invernali in montagna. Un’imprudenza sulla neve finisce però in tragedia: i particolari dell’incidente e il clima di inquietante sospetto che ne deriva faranno deflagrare l’apparente amicizia.
Come da anni, sette ragazzi molto legati fra loro decidono di trascorrere qualche giorno sulla neve di Champoluc dove Matteo, ha fatto trasportare fino alla sua isolata baita un pianoforte col quale vuole stupire i suoi amici. Infatti, la prima sera, le note della Patetica di Beethoven coinvolgono e catturano tutti. Sarà però il loro ultimo momento spensierato.
Il pomeriggio seguente infatti, durante una discesa sugli sci, i giovani si perderanno in una nebbia inaspettata e solo sei di loro riusciranno a tornare sani e salvi. Un tremendo quanto inspiegabile incidente che non convince nessuno. Gli stessi ragazzi daranno l’avvio a una indagine che porterà alla luce gelosie e rancori che covavano sotto l’apparente concordia.
Dallo scenario immacolato della montagna innevata, l’Autore ci conduce alla scoperta delle dinamiche dell’amicizia giovanile fra le ombre dei suoi personaggi: ciascuno sarà analizzato in un crescendo di dubbi, ipotesi, disvelamenti e rivelazioni; una scrittura sicura e incalzante porterà di volata alla soluzione.
… La nebbia non era più semplicemente nebbia. Era una nuvola e in essa la neve non cadeva: si muoveva vorticosamente in tutte le direzioni. I fiocchi erano come le molecole impazzite di un vapore surriscaldato: salivano, scendevano e nel loro movimento cancellavano quel poco che forse, anche nella nuvola, si sarebbe potuto scorgere. Si chiamarono l’un l’altro a gran voce, ma in quel turbine anche i suoni si frantumavano, si disperdevano…
Enrico ebbe paura di essere inghiottito dalla neve come da un’onda troppo grande… Anna udì invece distinto il suono del pianoforte: le note ossessive del tema del rondò… Pure lei si fermò inebetita, stringendosi il capo fra le mani, temendo che la fine arrivasse in quel modo, annunciata dalle note di Beethoven.
Anche Claudia piombò nella nebbia all’improvviso… Cercò di raggiungere il margine della pista e si arrestò… Incominciò a chiamare gli amici, ma la sua voce sembrava dissolversi senza penetrare il muro bianco che la assediava.
Guido Airoldi, torinese, ha studiato al liceo classico “C. Cavour” e si è laureato al Politecnico di Torino. Ha lavorato per parecchi anni nell’industria petrolifera e successivamente come consulente tecnico-organizzativo e per la qualità.
È un accanito lettore, tra i suoi autori preferiti si possono citare gli italiani Gadda, Pavese, Fenoglio e Calvino e fra gli stranieri, oltre ai grandi russi, anche Mann, Cortázar, Borges, Conrad, Saramago, De Lillo, McEwan e Kristóf. Ama la musica classica e il cinema, i viaggi e la buona cucina.
Ha pubblicato per la casa editrice Pietro Pintore Editore il romanzo Intrigo a Pantelleria nel 2013 e per Aletti Editore il romanzo Vendetta armena nel 2015, vincitore a Zurigo del premio “Stiftung Kreatives Alter”.
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