Giuseppe De Filippis
“Ho visto Vittoria volare”
Edizioni Clichy
www.edizioniclichy.it
I motivi per cui non dormo sono quattro.
Il primo è l’asma, che sveglia i miei polmoni nel cuore della notte.
Il secondo è la paura di non svegliarmi più.
Il terzo è la frase hai tutta la vita davanti.
Uno dei più interessanti romanzi d’esordio italiani degli ultimi anni. Un autore trentenne che propone ai lettori il Male oscuro del nuovo millennio.
Che differenza c’è tra un corpo che cammina e un corpo che cade? Come salvarsi dall’abisso? Come poter vivere, amare, crescere? Dove trovare la forza, il coraggio, i motivi per camminare e non cadere?
Che differenza c’è tra un corpo che cammina e un corpo che cade?
La storia prende il via da un suicidio, a cui il protagonista, Riccardo, assiste in un momento personale di enorme difficoltà. Questo evento divide la sua vita tra un prima e un dopo e diventa la spinta decisiva per ricorrere alla psicoterapia, mettendosi nelle mani e nella mente della psicoterapeuta Maria, una figura dapprima eterea e via via sempre più carnale che cerca di spiegare al ragazzo tutti i mali del mondo, dal fuoco all’acqua nei polmoni, e che diviene rapidamente una delle protagoniste della storia. Riccardo apre sempre di più la sua mente, ma, soprattutto, amerebbe che Maria facesse la stessa cosa. Intanto cerca di portare avanti la sua relazione con Giada, ma il suo stato mentale rappresenta una bomba all’interno dell’equilibrio di una coppia destinata a esplodere. Riccardo non c’è, Riccardo è senza risposte, Riccardo fa fatica a trattenere i suoi pensieri nell’inesorabile esplorazione continua verso il nero oscuro degli abissi della vita e della morte.
Giada lascia Riccardo. Riccardo cerca, lentamente, di rimettere a posto i pezzi e decide di affrontare Maria, le mostra le sue perplessità sulla terapia e decide di essere completamente sincero, di parlarle del suo passato, dell’idea del suicidio e, infine, delle sue fantasie. La vita è pronta a riservare nuovi dolori e smarrimenti, fino a una conclusione che non conclude, ma instilla nel lettore una tempesta di dubbi e forse anche alcune possibili risposte sull’esistenza, il coraggio, la forza, l’essenza della vita. Cosa significa camminare? Cosa significa cadere? E come si può andare avanti quando tutto sembra portarti proprio a cadere?
Giuseppe De Filippis è nato a Napoli nel 1993. Ha collaborato per quattro anni col progetto editoriale Borderlain.it, per il quale si è occupato di redigere interviste, recensire libri e, soprattutto, scrivere racconti brevi. Per due anni consecutivi i suoi racconti sono stati gli articoli più letti sul portale. Vive a Napoli e lavora come front-end developer. Scrive su quandononcisono.it, il suo progetto personale che nasce dall’esigenza di ascoltare – e ascoltarsi – quando la mente esaspera il qui e ora, e che gli lasci dire: ora che non sento, ora che non sono, poi mi troverò. Sul sito trovano spazio i suoi nuovi racconti brevi, articoli e podcast.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it